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Les miracles de Lourdes

Guarigioni miracolose

Su più di 7000 dossiers di guarigioni depositati a Lourdes, dopo le apparizioni, ad oggi sono 70 i casi riconosciuti come miracoli dalla Chiesa. Più dell’ 80% dei miracolati sono donne. Il miracolato più giovane aveva 2 anni. I paesi d’origine dei miracolati sono la Francia (56 miracolati), l’Italia (8), Il Belgio (3), la Germania (1), l’Austria (1) e la Svizzera (1). I miracolati affermano d’essere stati guariti per intercessione di Nostra Signora di Lourdes, nonostante non fossero mai venuti a Lourdes. La maggior parte dei miracolati é guarita a conotatto con l’acqua di Lourdes ( 50 miracolati, per lo più alle piscine).

70 i casi riconosciuti come miracoli dalla Chiesa

  1. Catherine LATAPIE detta CHOUAT. Il giorno della guarigione, diede alla luce un futuro sacerdote… Nata nel 1820, residente a Loubajac, vicino a Lourdes. Malattia : Paralisi di tipo cubitale, da stiramento traumatico del plesso brachiale, da 18 mesi. Guarita il 1° marzo 1858, a 38 anni. Miracolo riconosciuto il 18 gennaio 1862 da Mons. Laurence, vescovo di Tarbes. Nella notte del 28 febbraio, mossa da un’ispirazione improvvisa, Catherine si alza alle 3 del mattino, sveglia i suoi bambini e si mette in cammino a piedi per Lourdes. Da 2 anni, il suo ruolo di madre di famiglia è diventato troppo pesante da portare. Deve assolvere ai suoi compiti come prima nonostante l’invalidità alla mano destra, conseguenza di una caduta da un albero nell’ ottobre 1856. All’alba del 1° marzo 1858, arriva alla Grotta, s’inginocchia e prega. Poi, molto semplicemente, bagna la propria mano in questo sottile rivolo d’acqua fangosa che è la sorgente, portata alla luce da Bernadette solo tre giorni prima, su indicazioni della “Signora”. Immediatamente le sue dita si raddrizzano e ritrovano la loro scioltezza. Lei può allungarle di nuovo, fletterle, servirsene con la facilità di prima dell’incidente. Ma deve tornare a casa il giorno stesso,  cosa che ci permette di affermare il giorno della sua guarigione. Infatti, giunta a casa, dà alla luce il suo terzo figlio, Jean Baptiste, che, nel 1882, diverrà sacerdote.
  2. Louis BOURIETTE. Cieco a causa di un’esplosione… Nato nel 1804, residente a Lourdes… Malattia : Trauma dell’occhio destro avvenuto 20 anni prima, con amaurosi da 2 anni. Guarito nel marzo 1858, a 54 anni. Miracolo riconosciuto il 18 gennaio 1862, da Mons. Laurence, vescovo di Tarbes. È la guarigione che ha maggiormente segnato la storia di Lourdes. Louis era un operaio cavapietre, che lavorava e viveva a Lourdes. Nel 1858, da oltre due anni soffriva la perdita completa della vista  dell’occhio destro in seguito ad un incidente di lavoro accaduto nel 1839 a causa dell’esplosione di una mina in una cava. Era rimasto ferito all’occhio in modo irreversibile mentre suo fratello Joseph, presente al momento dell’esplosione, era rimasto ucciso nelle circostanze atroci che si possono immaginare. Il racconto della guarigione è stato fatto dal medico di Lourdes Dottor Dozous, primo “esperto medico” di Lourdes, che ha raccolto la testimonianza di Louis: “Appena Bernadette ha fatto sgorgare dal suolo della Grotta la fonte che guarisce tanti ammalati, ho voluto farvi ricorso per guarire il mio occhio destro. Quando quest’acqua è stata a mia disposizione, mi sono messo a pregare e, rivolgendomi alla Madonna della Grotta, l’ho supplicata umilmente di stare con me mentre lavavo il mio occhio destro con l’acqua della sua fonte… L’ho lavato e rilavato più volte, nello spazio di poco tempo. Il mio occhio destro e la mia vista, dopo queste abluzioni sono diventati ciò che sono in questo momento, eccellenti”.
  3. Blaisette CAZENAVE. Imitando Bernadette, ritrova la vita… Nata Blaisette Soupène nel 1808, residente a Lourdes.Malattia : Chemosi o oftalmia cronica, con ectropion da anni. Guarita nel marzo 1858, a 50 anni. Miracolo riconosciuto il 18 gennaio 1862 da Mons. Laurence, vescovo di Tarbes. Da molti anni Blaisette soffre di seri guai agli occhi. Questa cittadina di Lourdes di 50 anni è colpita da un’infezione cronica della congiuntiva e delle palpebre, con complicazioni tali che la medicina del tempo non può esserle di aiuto.Dichiarata incurabile, decide un giorno di imitare i gesti di Bernadette alla Grotta: bere l’acqua della sorgente e lavarsi il viso. La seconda volta, è totalmente guarita! Le palpebre si sono raddrizzate, le escrescenze carnose sono scomparse. I dolori e l’infiammazione svaniti. Il Professor Vergez, un esperto medico, ha potuto scrivere, a questo proposito, che “l’effetto sopranaturale era particolarmente evidente in questa meravigliosa guarigione  (…) L’affezione organica delle palpebre era sorprendente…  al ristabilirsi rapido dei tessuti nelle loro condizioni organiche, vitali e normali, si è aggiunto il raddrizzamento delle palpebre”.
  4. Henri BUSQUET. L’adolescente guarito a casa sua da un impacco di acqua della Sorgente… Nato nel 1842, residente a Nay (Francia). Malattia : Adenite fistolizzata (sicuramente tubercolare) alla base del collo, da 15 mesi. Guarito verso la fine di aprile 1858, a 16 anni. Miracolo riconosciuto il 18 gennaio 1862 da Mons. Laurence, vescovo di Tarbes. Henri ha 16 anni. Non sopporta più le proprie sofferenze. Chiede allora di essere condotto a Lourdes ed i suoi genitori si rifiutano. Grazie ad una vicina, ottiene dell’acqua della Grotta… Il calvario che vive è iniziato con una febbre, qualificata tifoidea, ma che segna piuttosto la prima affezione di tubercolosi. Poi è apparso, postumo, un ascesso al collo che, non curato, ha colpito il torace. Dopo il suo soggiorno a Cauterets, dove la lesione aumenta, all’inizio del 1858 si forma un’enorme ulcera che suppura la base del collo, senza nessuna tendenza al miglioramento. Il 28 aprile 1858 alla sera, tutta la famiglia del malato si mette in preghiera ed il giovane riceve un impacco imbibito dell’acqua della Grotta. Dopo una notte calma, l’ulcera appare cicatrizzata, l’infezione svanita, gli altri gangli scomparsi. Non verrà mai constatata nessuna recidiva a questa guarigione immediata.
  5. Justin BOUHORT. Che bella storia quella di questa guarigione! Sin dalla sua nascita, Justin è ammalato e considerato come infermo. A 2 anni, presenta un enorme ritardo nella crescita e non ha mai camminato. All’inizio di luglio sua madre Croisine, disperata nel vederlo in punto di morte, decide di andare a pregare con lui alla Grotta, malgrado la proibizione delle forze dell’ordine! ‘accesso alla Grotta era infatti vietato in quel momento. Appena arrivata, la sua mamma supplica davanti alla roccia con il bambino tra le braccia, circondata da una folla di curiosi. Poi decide di bagnare il bimbo moribondo nella vasca che i cavapietre avevano recentemente costruito. Attorno a lei si levano esclamazioni e proteste, le si vuole impedire di “uccidere il suo bambino”! Dopo un tempo apparentemente lungo, lo ritrae e torna a casa con Justin tra le braccia. Il bimbo respira ancora debolmente. Tutti temono il peggio, eccetto la madre che crede più che mai che “la Vergine lo guarirà”. Il bimbo si addormenta tranquillamente. Nei giorni successivi, Justin si riprende e cammina! Tutto rientra nell’ordine. La crescita è regolare, l’età adulta viene raggiunta. Prima della sua morte, sopravvenuta nel 1935, assisterà alla canonizzazione di Bernadette, l’8 dicembre 1933 a Roma.
  6. Madeleine RIZAN. Pregava per ottenere una buona morte! Nata nel 1800, residente a Nay (Francia) Malattia : Emiplegia sinistra da 24 anni. Guarita il 17 ottobre 1858, a 58 anni. Miracolo riconosciuto il 18 gennaio 1862 da Mons. Laurence, vescovo di Tarbes. Madeleine era costretta a letto da oltre 20 anni, a causa di una paralisi al lato sinistro. I medici avevano abbandonato da tempo ogni speranza di guarigione e rinunciato ad ogni trattamento. Nel settembre 1858 riceve l’Estrema Unzione. A partire da quel giorno, prega per “ottenere una buona morte”. Un mese dopo, sabato 16 ottobre, la morte sembra imminente. Quando, all’indomani, sua figlia le porta l’acqua di Lourdes, lei ne beve alcune sorsate e si fa lavare il viso e il corpo. All’istante la malattia svanisce! La pelle riprende il suo aspetto normale ed i muscoli le loro funzioni! Lei che solo il giorno prima era moribonda si sente rivivere. In seguito condurrà un’esistenza normale per undici anni. Morirà, senza avere alcuna ricaduta, nel 1869.
  7. Marie MOREAU. Guarita dopo una novena di preghiera in famiglia… Nata nel 1841, residente a Tartas, nelle Lande (Francia). Malattia : Riduzione estrema del visus, con lesioni infiammatorie all’occhio destro, progressiva da 10 mesi. Guarita il 9 novembre 1858, a quasi 17 anni. Miracolo riconosciuto il 18 gennaio 1862 da Mons. Laurence, vescovo di Tarbes. È la prima guarigione “lontana”! Marie contrae all’inizio dell’anno 1858, a 16 anni, una malattia infiammatoria agli occhi. Nonostante i trattamenti proposti, l’evoluzione di questa infezione le provoca una importante diminuzione della vista, ai limiti della cecità. Suo padre legge su un giornale della guarigione di Madeleine Rizan e decide di andare a Lourdes per procurarsi l’acqua della Grotta. L’8 novembre 1858 viene iniziata una novena in famiglia. Alla sera, la giovane donna si pone sugli occhi una benda imbevuta di acqua di Lourdes. L’indomani, 9 novembre, si toglie la benda e si rende conto di vederci come prima della malattia. Potrà così riprendere gli studi che aveva dovuto abbandonare e, in seguito, si sposerà e vivrà ad Aire-sur-Adour.
  8. Pierre de RUDDER. Una guarigione avvenuta lontano da Lourdes sulla quale si scriverà molto ! Nato il 2 luglio 1822, a Jabbeke (Belgio). Malattia : Frattura esposta della gamba sinistra, con pseudoartrosi. Guarito il 7 aprile 1875, a 52 anni. Miracolo riconosciuto il 25 luglio 1908 da Mons. Gustave Waffelaert, vescovo di Bruges. È la prima guarigione riconosciuta miracolosa sopraggiunta lontano da Lourdes, senza relazione con l’acqua della Grotta. Nel 1867, Pierre riporta la frattura di una gamba a causa di una caduta da un albero. Conseguenza: frattura aperta delle due ossa della gamba sinistra. Lo colpisce una infezione cancerosa che allontana la minima speranza di consolidamento. L’amputazione consigliata dai  medici viene rifiutata più volte. In capo a qualche anno, totalmente impotenti, desistono dalle cure. E’ quindi in questo stato che, otto anni dopo il suo incidente, il 7 aprile 1875, decide di fare un pellegrinaggio ad Oostaker dove, da poco, si trova una riproduzione della Grotta di Lourdes. Partito al mattino invalido da casa sua, ne ritorna alla sera senza stampelle, senza piaghe. Il consolidamento osseo si è prodotto in pochi minuti. Una volta superata l’emozione, Pierre de Rudder riprende la sua vita normale ed attiva. Si reca a Lourdes nel maggio 1881 e muore ventitré anni dopo la sua guarigione, il 22 marzo 1898. Più tardi, per poter meglio giudicare, sono state riesumate le ossa delle due gambe, che hanno permesso di manifestare la realtà obiettiva sia della lesione che del consolidamento, come  dimostra il calco in gesso di cui dispone il Bureau Médical.
  9. Joachime DEHANT. Le sue carni e i suoi tendini si ricostruiscono… Nata nel 1848 a Velaine/s/Sambre, residente a Gesves (Belgio).  Malattia : Ulcera della gamba destra con cancrena molto estesa. Guarita il 13 settembre 1878, a 29 anni. Miracolo riconosciuto il 25 aprile 1908 da Mons. Thomas Louis Heylen, vescovo di Namur. Joachime ha 29 anni quando arriva a Lourdes, il 12 settembre 1878, con una cancrena alla gamba destra. Le lesioni risalgono almeno a sei anni prima. Il suo stato generale è ormai gravemente compromesso da questa infezione che, all’epoca, nessuna cura poteva guarire. All’indomani, il giorno 13, si immerge due volte nell’acqua della Grotta, con la gamba ricoperta da un telo. Dopo la seconda immersione scompare ogni traccia di ulcera… Le carni ed i tendini sono ricostruiti… la pelle è nuova e rosea. Dopo un altro bagno, il suo piede riprende una posizione normale. Trent’anni dopo, quando la sua salute è ancora eccellente, in seguito ad una nuova perizia medica, il vescovo di Namur proclama questa guarigione miracolosa
  10. Elisa SEISSON. Un cuore nuovo… Nata nel 1855, residente a Rognonas (Francia).  Malattia : Ipertrofia cardiaca, edemi arti inferiori. Guarita il 29 agosto 1882, a 27 anni. Miracolo riconosciuto il 12 luglio 1912 da Mons. François Bonnefoy, arcivescovo di Aix, Arles e Embrun. A 21 anni, nel 1876, Elisa si ammala. Per sei anni viene curata per una bronchite cronica e per una malattia organica del cuore. Elisa non risponde alle terapie e viene considerata incurabile. Come ultima risorsa si reca a Lourdes alla fine di agosto 1882. Viene portata alle piscine nel primo giorno del pellegrinaggio e, all’uscita, gli edemi sulle gambe sono scomparsi! Dopo una notte tranquilla si sveglia con la sensazione di essere completamente guarita. Questa impressione è certificata al suo ritorno dal medico curante. La sua buona salute persisterà per i trent’anni che seguiranno prima che questa guarigione venga ufficialmente considerata come miracolosa, nel 1912, dal suo vescovo.
  11. Suor EUGENIA nata Marie MABILLE. Potrà seguire di nuovo la regola della sua comunità… Nata nel 1855, residente a Bernay (Francia). Malattia : Ascesso del piccolo bacino con fistola vescicale e colica. Flebite bilaterale. Guarita il 21 agosto 1883, a 28 anni. Miracolo riconosciuto il 30 agosto 1908 da Mons. Philippe Meunier, vescovo di Evreux. Nel 1877, all’età di 22 anni, Marie comincia a soffrire di una appendicite che degenera in peritonite. Nel 1880, il celebre Prof. Péan, di Parigi, la giudica inadatta a sopportare un intervento chirurgico. Tra il 1880 ed il 1883, lo stato generale dell’ammalata non fa che peggiorare, le cure sembrano non avere effetto. Parte il 17 agosto 1883 e giunge a Lourdes il 21. Al suo arrivo, si fa condurre alla Grotta dove fa la Comunione: avverte allora come un sollievo. Nel pomeriggio si sente improvvisamente guarita… Esce da sola dal bagno alle piscine. A partire da questo istante tutti i segni della malattia scompaiono. Cammina e mangia. Va tutto bene! Al suo ritorno nella comunità riprende il lavoro, segue nuovamente la regola della vita delle suore, cosa che non faceva più da tanto tempo! Nessun cambiamento di questo fiorente stato di salute si verifica durante i 24 anni che hanno separato la guarigione dal suo riconoscimento miracoloso.
  12. Suor JULIENNE. Una guarigione che non cadrà nell’oblio… Nata Aline Bruyère, nel 1864 nel villaggio della Roque, vicino a Sarlat (Francia). Malattia : Tubercolosi polmonare cavitaria. Guarita il 1° settembre 1889, a 25 anni. Miracolo riconosciuto il 7 marzo 1912 da Mons. Albert Negre, vescovo di Tulle. I medici sono lapidari, le hanno comunicato la diagnosi: è colpita da una tubercolosi polmonare grave ed incurabile. Con la stessa immediatezza riceve la  guarigione nelle piscine di Lourdes. Siamo nel settembre 1889. L’inchiesta viene istruita dai dottori Dunot de Saint Maclou e Boissaire. Non trovano nessuna spiegazione medica alla guarigione di questa giovane suora di 25 anni. Vent’anni dopo, nella diocesi di Tulle, di cui è originaria, la sua storia esce dall’oblio! Mons. Nègre, vescovo del luogo, decide di costituire una commissione per riaprire l’esame del caso. Il nuovo collegio di medici che interroga ed esamina l’interessata arriva alle stesse conclusioni tratte in sede della prima indagine avvenuta vent’anni prima. Dopo aver esaminato il “caso”  secondo i criteri della Chiesa, il vescovo deve arrendersi all’evidenza: questa guarigione  “è sopraggiunta al di fuori dell’ordine generale della natura… ed è miracolosa”.
  13. Suor JOSÉPHINE MARIE. Venuta per obbedienza, riparte guarita… Nata ANNE JOURDAIN, il 5 agosto 1854 a Havre, residente a Goincourt (Francia). Malattia : Tubercolosi polmonare. Guarita il 21 agosto 1890, a 36 anni. Miracolo riconosciuto il 10 ottobre 1908 da Mons. Marie Jean Douais, vescovo di Beauvais. In seno alla famiglia Jourdain, la tubercolosi ha fatto strage: Anne ha perduto due sorelle ed un fratello. Ammalata da tempo, nel mese di luglio 1890 è ormai moribonda. Per obbedienza compie un pellegrinaggio a Lourdes, anche se il viaggio le viene sconsigliato dal suo medico. Il tragitto, compiuto con il Pellegrinaggio Nazionale è disturbato da malori. Arriva il 20 agosto e subito si immerge nell’acqua di Lourdes alle piscine. Solo il giorno dopo, 21 agosto, dopo una seconda e terza immersione, si sente infinitamente meglio. Subito annuncia la propria guarigione. Il medico che si era opposto alla sua partenza, la rivede alcuni giorni dopo, al suo ritorno nella comunità, e non rileva più alcun sintomo della malattia che risulta scomparsa. Suor Joséphine Marie può riprendere allora una vita attiva all’interno della comunità. La sua guarigione sarà riconosciuta miracolosa 18 anni dopo.
  14. Amélie CHAGNON (Religiosa del Sacro Cuore dal 25-09-1894). Sapendo che si reca a Lourdes, il medico rimanda l’operazione… Nata il 17 settembre 1874, a Poitiers. Malattia : Osteo-artrite tubercolare al ginocchio e al piede (secondo metatarso). Guarita il 21 agosto 1891, a quasi 17 anni, diventerà religiosa del Sacro Cuore vicino a Tornai (Belgio). Miracolo riconosciuto l’8 settembre 1910 da Mons. Charles G. Walravens, vescovo di Tournai. Amélie ha 13 anni quando comincia a soffrire ad un ginocchio. A questa età, i dolori sono spesso attribuiti alla crescita, ma Amélie soffre troppo. Si tratta infatti di tubercolosi, che subito si estende al piede. Nell’agosto 1891 annuncia ad uno dei suoi medici l’intenzione di partire in pellegrinaggio per Lourdes. Questi accetta di rimandare l’intervento chirurgico previsto. Al suo ritorno, Amélie non ha più bisogno di cure, ed ancor meno di operazioni. La sua affezione è guarita, senza postumi. Si sente libera e rivive. Ogni movimento che prima le procurava dolori ora è una vittoria sulla sofferenza.
  15. Clémentine TROUVÉ (Suor Agnès-Marie).  Un giorno di festa per Lourdes! Nata nel 1878, a Azay le Boulé (Francia). Malattia : Osteo-periostite del piede destro fistolizzata. Guarita il 21 agosto 1891, a 14 anni, diventerà Suor Agnès Marie. Miracolo riconosciuto il 6 giugno 1908 da Mons. Amette, arcivescovo di Parigi. Il 21 agosto 1891 resterà negli annali di Lourdes come un giorno felice: avvengono infatti due guarigioni, quella di Amélie Chagnon e quella di Clémentine Trouvé. La malattia e le lesioni sono praticamente le stesse: osteoporosi tubercolare del calcagno destro. Il medico che aveva scritto il certificato per la partenza di Clémentine, l’11 giugno 1891, riteneva che per questa malattia fosse necessaria al più presto un’operazione radicale… oppure un trattamento di lungo periodo. Lo stesso medico che la rivedrà dopo la sua guarigione, avvenuta alle piscine il 21 agosto, certificherà “che presenta solamente segni cicatriziali” della sua malattia precedente, dalla quale “è attualmente guarita”. Più tardi, diventerà Piccola Suora dell’Assunzione, con il nome di Suor Agnès Marie. Clémentine è menzionata nel “Lourdes”  di Zola con il nome di Sophie Couteau.
  16. Marie LEBRANCHU (Signora Wuiplier). Nata nel 1857, residente a Parigi (Francia). Malattia : Tubercolosi polmonare (Espettorato positivoper il Bacillo di Koch). Guarita il 20 agosto 1892, a 35 anni. Miracolo riconosciuto il 6 giugno 1908 da Mons. Amette, arcivescovo di Parigi. Le guarigioni di Marie Lebranchu e di Marie Lemarchand vengono spesso associate, perché queste due ammalate, giunte entrambe a Lourdes da Parigi con il Pellegrinaggio Nazionale, sono guarite con un giorno di intervallo rispettivamente il 20 e 21 agosto 1892. Inoltre, entrambe erano affette da tubercolosi polmonare grave da anni ed erano arrivate all’ultimo stadio della malattia. La prima non pesava che 24 chili quando è uscita dalle piscine… guarita. La seconda aveva piaghe ulcerose sul viso. Entrambe hanno avuto l’occasione di incontrare lo scrittore Emile Zola, venuto a Lourdes per preparare un libro. Nel suo libro “Lourdes”, il romanziere, dopo aver dipinto la sorte poco invidiabile di Marie Lebranchu con lo pseudonimo di Grivotte, la fa morire nel treno del ritorno, mentre ha vissuto in perfetta salute fino al 1920! Quanto a Marie Lemarchand, chiamata Elise Roquet sotto la penna di Zola, ebbe avuto otto figli e morì molti anni dopo il riconoscimento della sua miracolosa guarigione.
  17. Marie LEMARCHAND (Mrs Authier). Nata nel 1874, a Caen (Francia). Malattia : Tubercolosi polmonare con ulcere al volto e alla gamba. Guarita il 21 agosto 1892, a 18 anni. Miracolo riconosciuto il 6 giugno 1908 da Mons Amette, arcivescovo di Parigi.
  18. Elisa LESAGE. Nata nel 1874, a Bucquoi (Francia). Malattia : Osteo-artrite tubercolare del ginocchio. Guarita il 21 agosto 1892, a 18 anni. Miracolo riconosciuto il 4 febbraio 1908 da Mons. Alfred Williez, vescovo di Arras. Anche in questo caso si tratta di una infezione tubercolosa del ginocchio destro, un “tumore bianco”, così frequente allora presso gli adolescenti. La guarigione inattesa è arrivata dopo un bagno, il 21 agosto 1892. Il giorno stesso il Bureau delle Constatazioni Mediche ha confermato la guarigione “senza alcun postumo o anchilosi”. Nel corso del Pellegrinaggio Nazionale del 1893 e del 1894, questa giovane donna è stata riesaminata. Sedici anni dopo, non essendosi manifestata nessuna ricaduta, il suo vescovo la ha dichiarata miracolata. Le guarigioni gemelle, segno di contraddizione
  19. Sr MARIE DE LA PRÉSENTATION (Sylvie Delporte). Inizia a sentirsi meglio sul treno all’andata… Nata il 15 febbraio 1846, residente a Lille (Francia) come Suora Francescana della propaganda della Fede.  Malattia : Gastroenterite cronica tubercolare. Guarita il 29 agosto 1892, a 46 anni. Miracolo riconosciuto il 15 agosto 1908 da Mons. François Delamaire, Coadiutore di Cambrai. Suor Marie vuole assolutamente recarsi a Lourdes. I congiunti ed il medico curante si sentono talmente impotenti davanti al suo caso, che non tentano nemmeno di dissuaderla. Ciò che l’aspetta sono due giorni faticosi, quanto occorre per raggiungere Lourdes dalla sua regione del nord. Ma cosa sono due giorni rispetto a dodici anni di sofferenza con questa “gastroenterite cronica tubercolosa” che le cure non riescono più ad arginare? Già sul treno sopraggiunge qualche miglioramento, cosa che le permette di alimentarsi un po’ . A Lourdes, nella chiesa del Rosario, mentre prega, avverte dolori allo stomaco come non aveva mai sentiti, per l’ultima volta. E poi, sopravviene una guarigione completa.
  20. Padre CIRETTE. Un fortissimo desiderio di andare alla Grotta… Nato a Poses (Eure),  il 15 marzo 1847, residente a Baumontel (Francia). Malattia : Sclerosi spinale antero-laterale. Guarita il 31 agosto 1893, a 46 anni. Miracolo riconosciuto l’11 febbraio 1907 da Mons. Philippe Meunier, vescovo di Evreux. Dopo una brutta influenza, nel mese di gennaio 1892, il parroco di una parrocchia della diocesi di Evreux viene colpito da manifestazioni nervose e da confusione mentale. I parrocchiani non sanno cosa fare. Non è più nemmeno capace di camminare normalmente. Ha perso l’ autonomia, la parola, la memoria. Cosciente del suo stato, il morale è a terra e le cure prescritte sono inefficaci. Nell’agosto 1893 egli decide di andare a Lourdes. Sfortunatamente, la sua diocesi non organizza pellegrinaggi in quell’anno. Vi si recherà allora con la diocesi di Rouen. Arrivato il 29 agosto, si presenta alle piscine solo due giorni dopo. Egli dice: “per non prendere il posto di un altro ammalato che potrebbe ottenervi la guarigione”. Sull’istante non avverte nessuna sensazione particolare, ma più tardi, dopo il pranzo di mezzogiorno, sente un violento desiderio di recarsi alla Grotta. Parte in quella direzione e presto si rende conto di non aver più bisogno delle stampelle. È guarito… in modo completo… repentino… inatteso. Ritornato a casa, si può immaginare l’effetto prodotto sui suoi familiari e sui suoi parrocchiani! Può riprendere tutte le attività e la sua funzione di parroco della parrocchia di Beaumontel.
  21. Aurélie HUPRELLE. All’età in cui si fanno progetti, lei si dispera… Nata nel 1869, residente a Saint Martin le Noeud (Francia). Malattia : Tisi polmonare acuta. Guarita il 21 agosto 1895, a 26 anni. Miracolo riconosciuto il 1° maggio 1908 da Mons. Marie Jean Douais, Vescovo di Beauvais. Aurélie è presa da una grande disperazione. Nell’età in cui gli altri hanno la testa piena di progetti, questa giovane donna di 26 anni non ha più niente da sperare nella medicina. Manifestamente colpita da mesi dalla tubercolosi polmonare, decide di partire per Lourdes con il Pellegrinaggio Nazionale, contro il parere del suo medico. Il viaggio è effettivamente molto faticoso, al punto che al suo arrivo a Lourdes, il 21 agosto 1895, è completamente sfinita. Dopo essere scesa dal treno, viene trasportata alle piscine per esservi bagnata. E subito sente un grande sollievo!  Immediatamente, si sente radicalmente guarita. Riprende gusto alla vita. I medici presenti a Lourdes quel giorno si riuniscono al Bureau delle Constatazioni Mediche dove Aurélie viene accompagnata per due volte. Questi non possono che confermare la sua guarigione. Di ritorno a casa, il suo medico curante, scriverà del suo sconcerto per “questa guarigione completa ed immediata”. Tredici anni dopo Aurélie è una giovane donna in piena forma, anche se la sua guarigione è oggetto di una contro inchiesta medica in occasione di una campagna denigratoria condotta da alcuni medici che sostengono che la malattia di Aurélie fosse puramente nervosa. In occasione del Cinquantesimo Anniversario delle Apparizioni della Madonna di Lourdes, su richiesta del vescovo di Beauvais, viene nuovamente interrogata ed esaminata. Le due inchieste sono arrivate alla medesima conclusione: si trattava di una tubercolosi, guarita in modo repentino, certo e durevole. Il vescovo la dichiara allora miracolata.
  22. Esther BRACHMANN. “Tiratemi fuori da questo mortorio!” Nata a Parigi, nel 1881 (Francia). Malattia : Peritonite tubercolare. Guarita a Lourdes il 21 agosto 1896, a 15 anni. Miracolo riconosciuto il 6 giugno 1908 da Mons. Léon Amette, arcivescovo di Parigi. Esther non conduce più una vita da adolescente. A 15 anni, ha l’impressione che l’ospedale di Villepinte sia un autentico mortorio. Questa impressione non è lontano dall’essere condivisa dalla dozzina di compagne, anch’esse tubercolose, che compiono, come lei, questo pellegrinaggio dell’ultima opportunità. Siamo nell’agosto del 1896. Il 21 agosto mattina, gli hospitalier di Notre Dame de Salut, fedeli servitori degli ammalati del Pellegrinaggio Nazionale, la fanno scendere dal treno e la trasportano alla Grotta e, da là, alle piscine. Ne esce con la certezza di essere guarita. I dolori sono cessati… Il gonfiore del suo ventre scomparso. Può camminare… ha fame. Ma una domanda la rode: “Perché io?”. Nel pomeriggio, segue come una persona sana le attività del pellegrinaggio. Due giorni dopo, viene accompagnata al Bureau delle Constatazioni Mediche dove i medici, in seguito ad un attento esame, confermano la guarigione. Di ritorno a Villepinte, i medici curanti rimangono di stucco,  sbalorditi, sconcertati. Tengono Esther in osservazione per un anno! Solo nel 1897, di ritorno dal pellegrinaggio di ringraziamento, si degnano di redigere un certificato dove lei viene riconosciuta “guarita dal suo ritorno da Lourdes, nel 1896”. Nel 1908, viene esaminata nuovamente ed in perfetta salute, in occasione dell’inchiesta aperta dall’arcivescovo di Parigi, Mons. Leon Amette, in vista del riconoscimento di questa guarigione così come di quelle di Clementine Trouvé e di Marie Lesage e Lemarchand, le involontarie eroine di un “romanzo” di Zola!
  23. Jeanne TULASNE. Tutto il pellegrinaggio ha pregato per la sua guarigione… Nata l’8 settembre 1877, a Tours (Francia).  Malattia : Morbo di Pott lombare con piede deforme neuropatico. Guarita l’8  settembre 1897, a 20 anni. Miracolo riconosciuto il 27 ottobre 1907 da Mons. René François Renou, arcivescovo di Tours. Distruzione tubercolosa di due o tre vertebre (male di Pott), ascesso all’osso della coscia destra, atrofia muscolare e piede varo… Che quadro! Jeanne, ancora quasi adolescente, si sente assalita. Da quando la malattia ha colpito la colonna vertebrale, il morale è veramente a terra. Da corretto professionista, il suo medico curante, il 7 agosto 1897, mette nero su bianco sulle sue condizioni disperate. All’inizio di settembre Jeanne arriva a  Lourdes in condizioni talmente gravi che viene posta su di una lettiga di vimini per alleviarle il dolore! Tutto il pellegrinaggio spera nella sua guarigione. L’8 settembre, giorno del suo 20° compleanno, partecipa alla processione del Santissimo Sacramento e proprio il suo vescovo che porta l’ostensorio. Questi la benedice una prima volta passandole davanti, poi ritorna sui suoi passi e la benedice una seconda volta. In quel preciso momento, lei si sente guarita… Esaminata al Bureau delle Constatazioni Mediche il giorno successivo ed anche l’anno seguente, i medici rilevano la persistenza di questa guarigione completa, improvvisa e duratura del suo male. Il miracolo sarà riconosciuto dall’arcivescovo dieci anni più tardi.
  24. Clémentine MALOT. E all’indomani del bagno, più niente… Nata a Granvilliers, il 22 novembre 1872, residente a Gaudechard (Francia). Malattia : Tubercolosi polmonare con emoftoe. Guarita il 21 agosto 1898, a 25 anni. Miracolo riconosciuto il 1° novembre 1908 da Mons. Marie Jean Douais, vescovo di Beauvais. È la disperazione che spinge Clémentine ad intraprendere il viaggio a Lourdes. Da cinque anni, ormai, assiste alla progressione di questa sinistra malattia: la tubercolosi. A 20 anni inizia a sputare sangue. Per cinque anni le sue condizioni si aggravano progressivamente ed inesorabilmente. Come altri, decide come ultima risorsa di venire a Lourdes. Dal suo arrivo con il Pellegrinaggio Nazionale del 1898, dopo un viaggio estenuante, viene condotta alle piscine. Ma è solo dopo il bagno dell’indomani che avverte un netto miglioramento del suo stato fisico. Viene esaminata al Bureau delle Constatazioni Mediche il 21 e 22 agosto 1898 e ancora il 21 agosto 1899. La sua guarigione viene considerata come certa. Dieci anni dopo una nuova inchiesta giungerà alle stesse conclusioni.
  25. Rose FRANÇOIS. Proprio prima dell’amputazione! Nata Rose LABREUVOIES, nel 1863, a Parigi (Francia).  Malattia : Flemmone fistolizzato al braccio destro con enorme edema. Guarita il 20 agosto 1899, a 36 anni. Miracolo riconosciuto il 6 giugno 1908 da Mons. Jean Amette, Arcivescovo di Parigi. Rose arriva a Lourdes nel 1899, dopo aver subito cinque operazioni chirurgiche. Per cinque volte i medici hanno tentato di toglierle l’infezione al braccio destro, ma invano. Viene quindi presa in considerazione l’amputazione… Tra il 20 e il 22 agosto 1899 sopraggiunge un miglioramento incredibile: l’edema scompare, le fistole si chiudono. non resta più nessun dolore né rigidità. Al suo ritorno a Parigi, l’anziana ammalata si affretta a farsi esaminare di nuovo dopo aver ripreso la normale attività della mano destra. La sua guarigione, completa ed imprevedibile, è reale e persisterà.
  26. Padre SALVADOR. Racconta per obbedienza… Frate Cappuccino, nato nel 1862 a Rotelle, residente a Dinard (Francia).  Malattia : Peritonite tubercolare. Guarito il 25 giugno 1900, a 39 anni. Miracolo riconosciuto il 1° luglio 1908 da Mons. A. Dubourg, arcivescovo di Rennes. La cronologia medica di Padre Salvador è tristemente classica: la tubercolosi ha colpito i polmoni nel 1898; due anni dopo, nel gennaio 1900, si manifesta una peritonite tubercolosa. Alla vigilia della sua partenza per Lourdes, i medici lo ritengono incurabile, condannato e si oppongono anche alla sua partenza. Arrivato a Lourdes il 25 giugno 1900 si fa immediatamente condurre alle piscine. Alcuni istanti dopo, la grande sorpresa: è trasformato e come ringiovanito. In pratica è irriconoscibile. La guarigione è avvenuta al di là di ogni dubbio sia per lui che per i presenti. La sera stessa, ritrova un solido appetito poi si addormenta con i pugni chiusi. Questo non gli era più stato possibile da tanto tempo… L’indomani, 26 giugno, i suoi accompagnatori  lo spingono a far sapere quello che gli è accaduto. Egli accetta, per obbedienza, di sottomettersi agli esami dei medici del Bureau delle Constatazioni Mediche. Nessun segno della sua terribile malattia è più visibile e non  riapparirà mai più.
  27. Suor MAXIMILIEN (Nun of l’Espérance). Il suo tumore al fegato è scomparso… Nata nel 1858, residente al convento delle Suore della Speranza, a Marsiglia (Francia) Malattia : Cisti idatidea del fegato, flebite arto inferiore sinistro. Guarita il 20 maggio 1901, a 43 anni. Miracolo riconosciuto il 5 febbraio 1908 dal cardinale Paulin Andrieu, vescovo di Marsiglia. Siamo al 21 maggio 1901. E’ giunta a Lourdes il giorno prima, nell’anonimato più completo, una religiosa di 43 anni colpita da un tumore al fegato. Oggi, suor Maximilien osa presentarsi al Bureau delle Constatazioni Mediche, davanti ad una platea di medici che la scrutano, la giudicano. La religiosa racconta la storia incredibile della sua malattia, la cui evoluzione si è bruscamente interrotta il giorno prima. A 43 anni, ammalata da 15 anni, costretta sempre a letto da 5 anni, era considerata incurabile. Inoltre, il suo stato di salute era stato complicato da una flebite alla gamba sinistra. Al convento delle suore della Speranza di Marsiglia tutti sapevano che la medicina non dava nessuna speranza. Con questa prospettiva di una morte prossima è giunta a Lourdes il 20 maggio 1901.  Appena arrivata si è fatta condurre alle piscine. Qualche minuto più tardi ne è uscita sulle proprie gambe e guarita! Il gonfiore del suo addome e della sua gamba erano completamente scomparsi!
  28. Marie SAVOYE. Passa il Santissimo Sacramento, la sua piaga si richiude… Nata nel 1877, residente a Caveau Cambresis (Francia). Malattia : Vizio mitralico reumatico scompensato. Guarita il 20 settembre 1901, a 24 anni. Miracolo riconosciuto il 15 agosto 1908 da Mons. François Delamaire, Coadiutore di Cambrai. Lei è là, sul sagrato del Rosario, in uno stato fisico miserando, scheletrica, debole esanime… Ma cosa può aspettare da questa benedizione del Santissimo Sacramento? Da quattro anni soffre delle conseguenze di un reumatismo infettivo; da tredici mesi, una malattia al cuore ha aggravato la sua condizione fisica già compromessa. La malattia, la privazione quasi totale di cibo e le lacerazioni e le espettorazioni di sangue la provano oltre misura. E’ così debole che gli hospitalier di Lourdes non hanno nemmeno osato immergerla nella piscina. Il 20 settembre 1901, sotto la benedizione del Santissimo Sacramento, guarisce di una piaga alla schiena. Ritornata ad una vita  normale, Maria Savoye renderà agli altri le cure e l’attenzione che ha ricevuto durante la sua lunga malattia.
  29. Johanna BÉZENAC. Sfigurata, ritrova all’improvviso il suo vero volto… Nata Dubos, nel 1876, residente a Saint Laurent des Bâtons (Francia).  Malattia : Cachessia da causa sconosciuta, impetigine alle palpebre e alla fronte. Guarita l’8 agosto 1904, a 28 anni. Miracolo riconosciuto il 2 luglio 1908 da Mons. Henri J. Bougoin, vescovo di Perigueux. Negli ultimi mesi, Johanna non osa più mostrarsi. Un’infezione alla pelle le corrode il viso ogni giorno di più. Ma questa malattia che la prende ormai fino alla radice dei capelli non è che la manifestazione più evidente… Tutto era cominciato, infatti, nella gioia: la nascita di un bambino. Ma in seguito ad un lungo ed estenuante periodo di allattamento, Johanna viene colpita, nel marzo 1901, da una polmonite grave che maschera in effetti l’apparizione della tubercolosi. Le cure si rivelano inefficaci. In seguito, la situazione si aggrava ancora, in particolare per questa infezione della pelle che la colpisce nella sua dignità di donna. Venuta a Lourdes con il pellegrinaggio diocesano, ne riparte apparentemente guarita. Il Bureau delle Constatazioni Mediche dispone, a proposito di questa guarigione, un breve  racconto. Pare che Johanna sia guarita in due giornate, l’8 e il 9 agosto 1904 e che questa guarigione sia legata all’acqua della sorgente, utilizzata sia per il bagno che come lozione. Il 4 ottobre 1904, ovvero 2 mesi dopo il suo pellegrinaggio, il medico curante constata, in seguito ad un esame scrupoloso, “la guarigione assoluta dello stato generale e di quello locale”.
  30. Suor SAINT HILAIRE (Lucie Jupin). Solo un po’ di pelle sulle ossa… Nata Lucie Jupin nel 1865 Superiora del Convento di Peyreleau (Congregazione di St. Joseph de Clervaux) (Francia).  Malattia : Neoplasia addominale. Guarita il 20 agosto 1904, a 39 anni. Miracolo riconosciuto il 10 maggio da Mons. Charles de Ligonnes, vescovo di Rodez. Quando Suor Saint Hilaire giunge a Lourdes, nell’agosto 1904, le è rimasta solo un po’ di pelle sulle ossa. La superiora del convento non è che l’ombra di se stessa. I suoi problemi sono iniziati con una semplice gastroenterite nell’ agosto 1903. Di settimana in settimana, la sua salute peggiora, come se la malattia fosse ribelle ai trattamenti. Sei mesi dopo, compare un tumore al fianco destro. In qualche mese l’aggravamento dello stato generale continua, con perdita di peso fino a 42 Kg. Nell’ agosto 1904 arriva a Lourdes in queste condizioni, con il Pellegrinaggio Nazionale. Fin dai primi bagni nell’acqua della Grotta, lei si sente rinvigorita… ritrova l’appetito. È come su una nuvola. Ha, tuttavia, bisogno di alcune ore per realizzare concretamente di essere guarita e dichiararlo al Bureau delle Constatazioni Mediche. Al suo ritorno presso la comunità riprende “una vita di lavoro e di fatica”. In segno di riconoscimento, tornerà spesso a Lourdes, con il pellegrinaggio di Rodez.
  31. Suor SAINTE BÉATRIX (Rosalie Vildier). Guarita due volte! Nata Rosalie Vildier nel 1862, residente a Evreux (Francia). Malattia : Laringo-bronchite, probabilmentetubercolare. Guarita il 31 agosto 1904, a 42 anni. Miracolo riconosciuto il 25 marzo 1908 da Mons. Philippe Meunier, vescovo di Evreux. Tra i 32 e i 42 anni, Rosalie ha perso la salute. Indebolimento generale, perdita della voce, espettorazione sanguinante e purulenta, cachessia… Per i medici che l’assistono, è la firma di una malattia che, a quel tempo, faceva delle stragi: la tubercolosi. La mattina dell’arrivo del pellegrinaggio diocesano di Evreux, si sente trasformata dopo un bagno alle piscine. Sottoposta ad esame due giorni dopo, al Bureau delle Costatazioni Mediche, i medici devono riconoscere che non presenta più nulla di anormale, né alla laringe, né “al petto”. L’anno seguente, nel 1905, ritorna per ringraziare la Vergine Maria… e guarisce per la seconda volta, ancora alle piscine. Scompaiono i disturbi alla vista di cui soffriva da 15 anni!
  32. Marie-Thérèse NOBLET. Missionaria in Papuasia… Nata nel 1889, residente a Avenay (Francia).  Malattia : Spondilite dorso-lombare. Guarita il 31 agosto 1905, a 15 anni. Miracolo riconosciuto l’11 febbraio 1908 dal cardinale Luçon, arcivescovo di Reims. Questa ragazza ha un destino straordinario: a più riprese, nella sua infanzia, è colpita da gravi malattie…  nell’ agosto 1904, a 14 anni, le viene diagnosticata la malattia di Pott, vale a dire la tubercolosi della colonna vertebrale. Arrivata a Lourdes un anno dopo, guarisce nel momento in cui entra nell’Ospedale Notre Dame dei Dolori, di ritorno dalla processione del Santissimo Sacramento. Non vi è più nessuna traccia della malattia. In seguito, vivrà un’esperienza mistica paragonabile a quella del Curato d’Ars. Dopo molte altre delusioni fisiche, diviene religiosa nel 1921, sotto la guida di Mons. de Boismenu, arcivescovo della Papuasia, fondatore del primo ordine di religiose autoctone, le Ancelle del Signore. Malgrado le condizioni di vita ed il clima difficili, Marie Thérèse in Papuasia compie meraviglie presso quella popolazione, alla quale si dedicherà fino al limite delle sue forze.
  33. Cécile DOUVILLE de FRANSSUTestimone della fede fino a 106 anni… Nata il 26 dicembre 1885 a Tornai (Belgio).  Malattia : Peritonite tubercolare. Guarita il 21 settembre 1905, a 19 anni. Miracolo riconosciuto l’8 dicembre 1909 da Mons. Charles Gibier, vescovo di Versailles. Il 26 dicembre 1990, guardando questa donna che festeggia… 105 anni in famiglia, chi potrebbe immaginare che, all’età di 20 anni, la sua speranza di vita non andava oltre qualche mese,  qualche anno al massimo! I familiari che la circondavano quel giorno vivono insieme a lei il suo ultimo compleanno. Non lo sanno naturalmente, ma ciascuno è cosciente del destino straordinario di questa vecchia signora amata ed affettuosa. Ricordi, ricordi… alcuni dei quali dolorosi. Un continuo supplizio dall’età di 14 anni le uccide lentamente il morale. La malattia le ha sciupato l’infanzia e potrebbe anche impedirle di divenire adulta: ha infatti un tumore bianco del ginocchio, vale a dire la tubercolosi. Dopo quattro o cinque anni di cure attente, senza successo apparente, viene deciso, nel giugno 1904, di tentare un  intervento. Quasi nello stesso momento si manifesta  una peritonite tubercolosa. I mesi passano, il suo stato peggiora. “Voglio andare a Lourdes!”. Quando esprime questo desiderio, nel maggio 1905, Cécile è quasi senza forze, si sente consumata dall’interno dai dolori e dalla febbre. Davanti ai pochi risultati e malgrado la precarietà del suo stato generale, il viaggio viene realizzato nel mese di settembre, non senza preoccupazione. A Lourdes, il 21 settembre 1905, con infinite precauzioni, viene condotta alle piscine, dalle quali esce guarita… e per molto tempo!
  34. Antonia MOULIN. La speranza legata al corpo… Nata il 13 aprile 1877 a Vienna (Francia). Malattia : Osteite fistolizzata femore destro con artrite al ginocchio. Guarita il 10 agosto 1907, a 30 anni. Miracolo riconosciuto il 6 novembre 1911 da Mons. Paul E. Henry, vescovo di Grenoble. Dopo cinque giorni trascorsi a Lourdes nel 1905, Antonia riparte per tornare a casa senza alcun miglioramento del suo stato di salute. Interiormente, vive quella sorta di dubbio e frustrazione che provano tanti ammalati non guariti. Cosa posso sperare adesso, dopo Lourdes? Ma, nel profondo del suo animo, la speranza non è morta… Il suo calvario è iniziato nel febbraio 1905. Alla svolta di una malattia benigna, sopravviene un ascesso alla gamba destra, sufficientemente grave da obbligarla a restare sei mesi all’ospedale. La sua vita diviene allora un andirivieni incessante tra la casa e l’ospedale. Il suo stato generale peggiora irrimediabilmente. Nell’ agosto 1907 parte nuovamente per Lourdes, due anni dopo la sua prima esperienza. Vi arriva come ammalata incurabile… ma con grande speranza. Due giorni dopo il suo arrivo, il 10 agosto, viene condotta ancora una volta  alle piscine. Al momento di fasciarla di nuovo ci si rende conto che la sua piaga è cicatrizzata, la sua gamba è come “nuova”! Al suo ritorno al “paese”, provoca lo stupore di tutti, in particolare del suo medico.
  35. Marie BOREL. La sera, il bendaggio è pulito ed asciutto… Nata il 14 novembre 1879, residente a Mende (Francia). Malattia : Sei fistole pio-stercoracee, in regione lombare e addominale. Guarita il 21-22 agosto 1907, a 27 anni. Miracolo riconosciuto il 4 giugno 1911 da Jacques Gely, Vescovo di Mende. Quando può Marie sente il dovere di mettersi al servizio degli ammalati a Lourdes. Prega anche molto per loro. Bisogna dire che ha una buona ragione, e non delle più piccole: la sua guarigione immediata e definitiva. Chi l’ha conosciuta prima del 21 agosto 1919, sa qual è il segreto del fervore e dell’abnegazione di Marie Borel. Dopo molte crisi di appendicite acuta, viene operata nel 1903. In capo a qualche mese, nel 1904, sopra alla cicatrice si manifesta un ascesso che i medici tentano di curare e chiudere. Dal 1905 compaiono altri ascessi ancora più gravi. Si reca a Lourdes a partire dal 17 agosto 1907, con il Pellegrinaggio Nazionale. Il 21 agosto mattina, il suo bendaggio viene rifatto. Alla sera, il bendaggio è asciutto e pulito: le lesioni si sono cicatrizzate. L’indomani, viene constatata, all’uscita dal bagno alle piscine, la stessa guarigione per altre due piaghe.
  36. Virginie HAUDEBOURG. 50 anni dopo, il grazie a Maria. Nata nel 1886 a Lons le Saunier (Francia).  Malattia : Cistite tubercolare, nefrite. Guarita il 17 maggio 1908, a 22 anni. Miracolo riconosciuto il 25 novembre 1912 da Mons. François A. Mallet, vescovo di Saint Claude. L’anno 1958, per il centenario delle apparizioni di Maria alla Grotta, Virginie ha assolutamente voluto fare un pellegrinaggio a Lourdes. Qui, cinquant’anni prima, è rinata: aveva 22 anni. La sua vita di orfana ammalata era improvvisamente cambiata quando il laboratorio, nel luglio 1904, fece pervenire i risultati delle analisi, accolti con freddezza dal suo medico. Egli deve annunciare la terribile notizia: la malattia è incurabile e fatale… ma la sua evoluzione potrebbe essere lunga. L’essenziale viene detto. Virginie ascolta quasi distrattamente il nome del male che l’ha colpita: infezione urinaria con nefrite e cistite, di natura tubercolosa. Nel maggio 1906, fa un primo pellegrinaggio a Lourdes ma le sue condizioni non migliorano. Nei primi mesi del 1908, i dolori aumentano senza tregua. Virginie non riesce più ad alzarsi. Decide allora di partecipare nuovamente al  pellegrinaggio diocesano nel 1908… Ed il terzo giorno, durante la Benedizione del Santissimo Sacramento, sente un dolore violento che è il preludio alla sua guarigione. Passa una notte eccellente… e all’indomani mattina, molto semplicemente, si reca al Bureau delle Constatazioni Mediche: Virginie Haudelbourg è proprio guarita.
  37. Marie BIRÉ. Dopo il coma, Lourdes… Nata Marie Lucas l’8 ottobre 1866, a Sainte Gemme la Plaine (Francia). Malattia : Cecità di origine centrale, atrofia papillare bilaterale. Guarita il 5 agosto 1908, a 41 anni. Miracolo riconosciuto il 30 luglio 1910 da Mons. Clovis Joseph Catteau, vescovo di Luçon. Il 25 febbraio 1908 Marie esce dal coma ma nella notte vi ricade. Eccola divenuta cieca! Dopo aver ritrovato il suo spirito, desidera andare a Lourdes. La sua vita oscilla da una decina di giorni: il 14 febbraio 1908, all’improvviso, ha presentato segni allarmanti: vomito di sangue, stato pre-cancrenoso dell’avambraccio e della mano sinistra con dolori molto intensi. Tre o quattro giorni dopo, cade in coma per cause cerebrali. Il 5 agosto 1908, Marie compie questo pellegrinaggio tanto desiderato. Dopo una messa alla Grotta essa recupera immediatamente la vista. Esaminata il giorno stesso da un oculista, bisogna ammettere un fenomeno incredibile: le cause anatomiche della cecità non sono scomparse, ma Marie può, malgrado tutto, leggere i caratteri più piccoli del giornale che i medici le sottopongono. Negli anni successivi, viene esaminata di nuovo dai medici. Non esiste più alcuna lesione. La sua guarigione viene riconosciuta come totale e persistente.
  38. Aimée ALLOPE. Dopo la comunione alla Grotta, 10 anni di sofferenza vengono cancellati. Nata nel 1872, residente a Vern (Francia).  Malattia : Numerosi ascessi tubercolari, di cui 4 fistolizzati, della parete addominale anteriore. Guarita il 28 maggio, a 37 anni. Miracolo riconosciuto il 5 agosto 1910 da Mon. Joseph Rumeau, vescovo di Angers. Aimée ha appena ricevuto la comunione. La messa alla Grotta è finita. Improvvisamente, avverte una sensazione indescrivibile. Vive una specie di benessere che non avrebbe mai sperato di provare. La sofferenza si placa, le sue piaghe si chiudono. Dieci anni di evoluzione della malattia vengono cancellati. È incredibile! Nel 1898, all’età di 26 anni, ha subito prima l’asportazione di un rene, seguita, qualche anno dopo, da altre due operazioni per tumori e tubercolosi del fianco destro. Qualche giorno prima del suo arrivo a Lourdes, presentava enormi ascessi, uno stato generale grave, un peso di 44 Kg. I primi giorni del suo pellegrinaggio si erano svolti senza alcun miglioramento. Bisognava medicarla 2 volte al giorno, tanto le sue piaghe suppuravano. E adesso eccola guarita! Questa guarigione rapida e radicale è duratura e l’ex ammalata ha ripreso una vita normale e… 10 Kg. in 10 mesi.
  39. Juliette ORION. Privata del pellegrinaggio guarisce comunque! Nata nel 1886, residente a Saint Hilaire de Voust (Francia). Malattia : Tubercolosi polmonare e laringea, mastoidite sinistra suppurata. Guarita il 22 luglio 1910, a 24 anni. Miracolo riconosciuto il 18 ottobre 1913 da Mons. Clovis Joseph Catteau, vescovo di Luçon. La notizia che le è appena stata annunciata, in quel mese di luglio, avrebbe potuto sotterrare definitivamente tutte le sue speranze. No, non la si vuole nemmeno accompagnare a Lourdes. I medici le hanno già fatto capire che è condannata a breve termine. Allora perché combattere ancora? Ma lei si riprende all’improvviso. “Tanto peggio, che partano senza di me. Anche nel mio letto di sofferenza, a molte centinaia di chilometri da Lourdes, la Madonna mi ascolta lo stesso”. E quella notte, mentre prega la Madonna di Lourdes, Juliette si sente improvvisamente molto meglio. Il mattino del 23 luglio 1910 ha recuperato la voce e chiede da mangiare. Il suo medico viene convocato e dopo un coscienzioso esame, constata una guarigione “che non dipende da lui”. Egli confessa la sua totale incomprensione. Per la prima volta, forse, la vita sorride a Juliette. Sin dalla più tenera età, infatti, soffriva. Orfana di padre, era stata messa a servizio in “città”. Si era ammalata subito ed aveva cominciato a presentare segni di tubercolosi. Ritornata a casa e successivamente in ospedale, il suo stato generale era peggiorato al punto di andare talora in coma. Conoscete il resto della storia.
  40. Marie FABRE. A 30 anni, consumata da tre gravidanze ravvicinate, rinasce all’improvviso. Nata nel 1879, residente a Montredon (Francia).  Malattia : Enterite muco-membranosa, prolasso uterino. Guarita il 26 settembre 1911, a 32 anni. Miracolo riconosciuto l’8 settembre 1912 da Mons. Peree Cezerac, vescovo di Cahors. A trent’anni, Marie si sente già consumata dalla vita. Andata sposa ad un coltivatore, come tante altre giovani donne a quell’epoca, ha avuto la salute compromessa da tre gravidanze ravvicinate, seguite da parti difficili. Inoltre soffre di una malattia digestiva che le impedisce di alimentarsi normalmente. Per lei ogni giorno è una nuova lotta. Per più di un anno i trattamenti prescritti restano senza effetto. Si trova in uno stato pietoso e fa il primo voto di andare a Lourdes durante l’estate 1911. Il viaggio che intraprende il 24 settembre, con suo marito, assomiglia più ad un’avventura che a un pellegrinaggio: arriva a Lourdes in un tale stato di debolezza che, per un giorno e mezzo, non si considera prudente accompagnarla alla Grotta e nemmeno alle piscine. Il 26 pomeriggio viene deciso di farla partecipare alla Benedizione del Santissimo Sacramento. Dopo averla ricevuta, Marie  si sente invasa da un improvviso benessere, parla e si alza. Riaccompagnata all’ospedale, chiamato allora “dei sette Dolori”, chiede da mangiare, lei che, da due anni, non aveva più assunto un alimento solido. Alcuni giorni più tardi rientra con gioia alla sua casa, dove può riprendere subito una vita normale.
  41. Henriette BRESSOLLES. Una “diffusa sensazione dolorosa”… Nata nel 1896 a Nizza (Francia). Malattia : Morbo di Pott, paraplegia. Guarita il 3 luglio 1924, a 28 anni. Miracolo riconosciuto il 4 giugno 1957 da Mons. Paul Rémond, arcivescovo di Nizza. La mattina del 4 luglio 1924, le sue gambe sono ancora anchilosate, ma questo è irrilevante rispetto al pietoso stato in cui versava solo un giorno prima. La guarigione è arrivata violentemente, con “una sensazione generale dolorosa”. Dopo la tempesta interiore, con gli occhi fissi sulla Grotta, davanti alla quale era stata accompagnata dopo la benedizione del Santissimo Sacramento, si è sentita guarita e si è risollevata. Da sei anni non poteva compiere quel movimento. Infermiera militare dal 1914, dopo la guerra, nell’ottobre del 1918, era stata ammessa negli ospedali dell’esercito come ammalata a causa del “Mal di Pott”. Tra la fine della guerra e l’inizio del 1922, rimarrà nell’ospedale militare, dove, immobilizzata in un busto di gesso, subirà dolorosi trattamenti contro la paraplegia completa e l’incontinenza. Nonostante l’evidenza della guarigione sopraggiunta il 3 luglio 1924, i medici che la esaminano non abbandonano la prudenza.  Decidono di aspettare. Alla fine di settembre del 1924, tre certificati medici portano la conferma: la guarigione è completa, durevole, collegabile in stretto legame a Lourdes. A Nizza, il vescovo ausiliario autorizza prima della fine dell’anno una cerimonia religiosa di ringraziamento, alla quale partecipa personalmente. Oltre 30 anni dopo, su espressa richiesta delle autorità di Lourdes, questa guarigione è ufficialmente riconosciuta da Mons. Rémond, il 4 giugno 1957. Quattro anni dopo Henriette muore a Lione per problemi cardiaci.
  42. Lydia BROSSE. Una volta guarita, si vota agli ammalati… Nata il 14 ottobre 1889, residente a Saint Raphaël (Francia).  Malattia : Fistole tubercolari multiple con vasti scollamenti in regione glutea sinistra. Guarita l’11 ottobre 1930, a 41 anni. Miracolo riconosciuto il 5 agosto 1958 da Mons. Jean Guyot, vescovo di Coutances. Nel settembre 1984 Lourdes perde una delle sue più fedeli hospitalier: Lydia Brosse, morta all’età di 95 anni. Ha servito gli ammalati con tutte le sue forze e con tutta la sua anima. Perché una tale abnegazione? La risposta è semplice: ha voluto rendere un po’ di quello che aveva ricevuto. Perché contro ogni attesa, un giorno dell’ ottobre 1930, Dio, nel quale crede devotamente, ha guarito le piaghe di questa piccola donna di 40 chili. Lydia aveva già avuto molte affezioni ossee, di origine tubercolare. Aveva subito diversi interventi per ascessi multipli e ripetuti. Era stremata, dimagrita e anemica a causa di queste emorragie. Durante il suo pellegrinaggio nell’ottobre 1930, non si era riscontrato nessun miglioramento sensibile del suo stato. L’ultimo giorno, rinuncia al bagno alle piscine. È durante il viaggio di ritorno verso Saint Raphaël, che trova il desiderio e la forza di alzarsi. Le sue piaghe si chiudono. Al suo ritorno il  medico curante constata “uno stato di salute fiorente, una cicatrizzazione completa…”. Durante tutti gli anni che seguiranno, Lydia si recherà a Lourdes con il pellegrinaggio del Rosario per dedicarsi agli ammalati. Solo 28 anni dopo la sua guarigione, il miracolo viene ufficialmente proclamato, non tanto per la perplessità dei medici, ma  per la lentezza dei processi di riconoscimento.
  43. Suor MARIE MARGUERITE nata Françoise Capitaine. Guarita a centinaia di chilometri da Lourdes! Nata il 13 aprile 1872. Clarissa nel monastero di Rennes, dal 1896.  Malattia : Ascesso del rene sinistro con edema flittenulare e « crisi cardiache ». Guarita il 22 gennaio 1937, a 64 anni. Miracolo riconosciuto il 20 maggio 1946 dal cardinale Clement Roques, arcivescovo di Rennes. L’anno 1937 comincia molto male al convento delle Clarisse di Rennes. Ormai tutti sanno che Suor Marie Marguerite non lo trascorrerà. Stando così le cose, la comunità ha iniziato una novena di preghiera, cosa che potrebbe sembrare inutile. Intanto Marie Marguerite ha deciso di sostituire i propri medicamenti con l’acqua di Lourdes! Le medicine ormai non risultano più efficaci date le condizioni compromesse della sua salute. La malattia era iniziata nel 1924 con un ascesso al rene destro. Negli anni seguenti le crisi cardiache si erano aggiunte ad un’evoluzione aggravata della sua ferita renale. Il suo stato non le permette assolutamente di avere una vita normale. Il 22 gennaio 1937 è l’ultimo dei nove giorni di preghiera che la sua comunità ha deciso di compiere per lei. Alla Elevazione, durante la messa alla quale assiste, all’improvviso avverte un immenso sollievo. Gli edemi scompaiono in un istante, i bendaggi troppo larghi delle sue gambe cadono, lei può mettere le scarpe e camminare! Dall’indomani, riprende il suo compito di suora portinaia che aveva interrotto otto anni prima. Il suo medico curante ha talmente difficoltà a credere che sia veramente guarita che continuerà a sorvegliarla fino al 1945.
  44. Louise JAMAIN (Mrs Maître). Tutti morti … adesso, è il suo turno? Nata il 1° novembre 1914, a Parigi (Francia). Malattia : Tubercolosi polmonare, intestinale, peritoneale. Guarita il 1° aprile 1937, a 22 anni. Miracolo riconosciuto il 14 dicembre 1951 da Mons. Maurice Feltin, arcivescovo di Parigi. L’ospedale Laennec è formale: “Tubercolosi polmonare, intestinale e peritoneale”. Il suo certificato medico, purtroppo, è quello di tutta la sua famiglia. Louise è orfana di madre, ha avuto quattro fratelli tutti morti di tubercolosi… Paradossalmente, ha l’impressione di attendere il proprio turno da troppo tempo: da sette anni infatti è ricoverata per questa malattia! Come ultima risorsa, esprime il desiderio di recarsi a Lourdes. Malgrado i consigli dei suoi familiari che temono che non ne ritornerà viva, lei partecipa al Pellegrinaggio delle Bernadette, dal 28 marzo al 4 aprile 1937. Il viaggio ed i primi giorni sono difficili, le vengono impartiti gli ultimi sacramenti il 30 marzo. Poi, la mattina del 1° aprile, dice di sentirsi perfettamente riposata e chiede da mangiare. Il 4 aprile, a Parigi, fa ritorno al reparto dell’ospedale dove l’attende un’immensa sorpresa! Più nessuna lesione, nessun microbo viene evidenziato. Sei settimane dopo, trova lavoro. Alcuni anni dopo, diventa la Signora Maitre, ed in seguito sarà mamma di due bambini.
  45. Francis PASCALDopo una meningite… Nato il 2 ottobre 1934, residente a Beaucaire (Francia). Malattia : Cecità, paralisi degli arti inferiori. Guarito il 2 ottobre 1938, a 3 anni e 10 mesi. Miracolo riconosciuto il 31 maggio 1949 da Mons. Ch. de Provenchères, arcivescovo di Aix en Provence. È la seconda guarigione di un bambino piccolo, nella lista dei miracolati. La sua storia viene rivelata solo dopo 8 anni a causa della Seconda Guerra Mondiale. Nel dicembre 1937 una meningite arriva a distruggere il corso della giovane esistenza di Francis. A 3 ani e 3 mesi, le conseguenze di questa terribile malattia sono pesanti da sopportare, per lui e per la sua famiglia: paralisi delle gambe e, meno gravemente, delle braccia e perdita della vista. Gli si concede una piccolissima speranza di vita… e purtroppo questa  prognosi viene certificata da una buona decina di medici che vengono consultati prima che il bambino venga condotto a Lourdes, alla fine dell’agosto del 1938. In seguito al secondo bagno il bimbo ritrova la vista e la sua paralisi scompare. Al suo ritorno a casa, egli viene nuovamente esaminato dai medici. Questi parlano allora di guarigione certa e scientificamente inspiegabile. Francis Pascal non ha più lasciato le rive del Rodano dove vive tranquillamente.
  46. Gabrielle CLAUZEL. Guarita in Algeria per intercessione della Madonna di Lourdes… Nata il 15 agosto 1894, residente a Oran (Algeria). Malattia : Spondilite reumatica. Guarita il 15 agosto 1943, al suo domicilio, all’età di 49 anni. Miracolo riconosciuto il 18 marzo 1948 da Mons. Bertrand Lacaste, vescovo di Oran. Il 15 agosto 1943, Gabrielle chiede di essere condotta nella chiesa distante un centinaio di metri da casa sua. Da sette anni ormai soffre di un reumatismo vertebrale che la costringe a letto. La sua vita è attaccata ad un filo perché è tormentata da dolori che compromettono tutte le funzioni del suo organismo indebolito. Subito dopo la messa, essa si alza. Tutti sono stupefatti. E chi è insieme a lei, sconcertato da questa esplosione inattesa di vita, assiste sbalordito al suo ritorno a casa sulle sue gambe. Da quel momento non ha mai smesso di stare bene. Gabrielle associa la propria guarigione all’invocazione della Madonna di Lourdes e verrà esaminata al Bureau delle Constatazioni Mediche alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il 19 agosto e il 12 settembre 1945. Muore nel marzo del 1982, a quasi 88 anni, con il cuore più giovane che mai!
  47. Yvonne FOURNIER. Un braccio che riprende vita… Nata nel gennaio 1923 a Limoges (Francia). Malattia : Sindrome estenso-progressiva postraumatica dell’arto superiore sinistro. (Sindrome di Leriche). Guarita il 19 agosto 1945, a 22 anni. Miracolo riconosciuto il 14 novembre 1959 dal cardinale Mons. Feltin, arcivescovo di Parigi. Dietro l’inutilità informale e fredda di un formulario, compilato nel mese di gennaio 1940, che certifica un “Incidente sul lavoro”, si verifica un dramma umano. Yvonne, 17 anni, ha avuto il braccio impigliato in una cinghia che lo ha torto violentemente. Non si è staccato ed apparentemente è stato evitato il peggio, tuttavia il trauma è stato tale che il braccio di Yvonne rimane completamente paralizzato. Durante i 5 anni e sei mesi successivi all’incidente, essa subisce 9 interventi medici. Un tribunale le attribuisce una pensione di invalidità con una certificazione del 70%, che equivale all’amputazione di un arto. Yvonne partecipa al Pellegrinaggio Nazionale del 1945, il primo dopo la guerra del 1939. Il 19 agosto, dopo un bagno, avverte un ritorno alla normalità del braccio sinistro: scompare il dolore e ricompaiono la mobilità e la forza. Sino alla fine della sua vita, Yvonne resterà sempre una pellegrina discreta e fedele di Lourdes.
  48. Rose MARTIN. Un cancro che non avrà l’ultima parola… Nata a Pérona, il 28 marzo 1901, residente a Nizza (Francia). Malattia : Cancro del collo uterino (epitelioma ghiandolare cilindrico). Guarita il 3 luglio 1947, a 46 anni. Miracolo riconosciuto il 5 magio 1949 da Mons. Rémond, arcivescovo vescovo di Nizza. La morte ha colpito Rose là dove lei ha dato la vita. Il cancro al collo dell’utero guadagna terreno ogni giorno. L’operazione subita a Nizza, nel febbraio 1946, non ha risolto nulla. Il 30 giugno 1947, in uno stato semi comatoso, arriva a Lourdes. Al 3° bagno, si alza all’improvviso. Non ha più dolori e si comporta come una persona normale, salvo il fatto che la morfina iniettata massicciamente in questi ultimi mesi la lascia ancora in uno stato di torpore. Ma lei è guarita, la vita riprende il suo corso. Rose riprenderà anche 17 Kg. in 10 mesi! Dopo essere passata al vaglio delle commissioni mediche, passa al vaglio dell’autorità religiosa che dovrà stilare l’atto di riconoscimento del miracolo. Ma questo tarda ad arrivare. Allora, il 17 marzo 1958, su richiesta espressa da Mons. Théas, vescovo di Tarbes e Lourdes, Mons. Rémond, vescovo di Nizza, dichiara “approvate le conclusioni della Commissione Canonica in data 5 maggio 1949”, e certifica “che in questa guarigione vi è veramente un miracolo”.
  49. Jeanne GESTAS. Prima di guarire, ritrova il cammino della preghiera… Nata l’8 gennaio 1897, residente a Bègles (Francia). Malattia : Turbe dispeptiche con complicanze occlusive post-operatorie. Guarita il 22 agosto 1947, a 50 anni. Miracolo riconosciuto il 13 luglio 1952 da Mons. Paul Richaud, arcivescovo di Bordeaux. Jeanne rimane stupita. Era così tanto tempo che non le capitava più una cosa del genere che l’aveva quasi esclusa dalla sua vita. Ma cosa? La preghiera. Appena arrivata a Lourdes, nel 1946, la vita di Jeanne, né facile né felice, costellata da sofferenze fisiche, comincia in effetti ad assumere un senso, senza che lei lo realizzi veramente. Pesa solamente 44 Kg. Ma ha ricominciato a pregare, e questo forse è essenziale. È come se una irragionevole speranza  si impadronisse di lei… Al suo ritorno, il suo medico considera le sue condizioni con uno sguardo scettico. Un anno dopo, il 21 agosto 1947, parte ancora una volta per Lourdes, con il pellegrinaggio Nazionale. Nel corso del suo primo bagno, il 22 agosto, avverte una “sensazione di sradicamento” che la spaventa. Trascorre, tuttavia, un pomeriggio abbastanza buono. L’indomani, fa nuovamente il bagno. Questa volta esce dalle piscine con la sicurezza di essere guarita. Il giorno stesso, abbandona ogni precauzione alimentare. Torna a casa e riprende la sua normale attività, il gusto alla vita, e… del peso!
  50. Marie Thérèse CANIN. Un corpo gracile toccato dalla grazia… Nata nel 1910, residente a Marsiglia (Francia). Malattia : Morbo di Pott dorso-lombare e peritonite tubercolare fistolizzata. Guarita il 9 ottobre 1947, all’età di 37 anni. Miracolo riconosciuto il 6 giugno 1952 da Mons, Jean Delay, arcivescovo di Marsiglia. La storia di Marie Thérèse è tristemente banale. Nel 1936, all’età di 26 anni, la tubercolosi che ha già ucciso i suoi genitori la colpisce a livello della colonna vertebrale  (Mal di Pott) e dell’addome. Durante i 10 anni che seguono, essa vive al ritmo di ricoveri, di miglioramenti passeggeri, di ricadute, di interventi, di innesti ossei. A partire dall’inizio del 1947 sente che le  forze la stanno abbandonando totalmente. Il suo corpo, di soli 38 chili, non oppone più resistenza. È in questo stato che arriva a Lourdes, il 7 ottobre 1947, con il pellegrinaggio del Rosario. Il 9 ottobre, dopo la processione del Santissimo Sacramento, si sente guarita… e può alzarsi, spostarsi… cenare alla sera. L’indomani, viene sottoposta all’esame del Bureau Médical e si nota subito un netto miglioramento. Questa impressione persiste ancora dopo un anno di attività, senza alcun arresto, con una ripresa di peso (55 Kg. nel giugno 1948…) E’ una svolta decisiva. La tubercolosi che ha ucciso i suoi genitori non avrà mai più presa su di lei.
  51. Maddalena CARINI. Il futuro papa esamina il suo dossier… Nata l’11 marzo 1917, a Sanremo (Italia). Malattia : Tubercolosi peritoneale, pleuro-polmonare e ossea, con coronaropatia. Guarita il 15 agosto 1948, a 31 anni. Miracolo riconosciuto il 2 giugno 1960 dal cardinale G.B. Montini, arcivescovo di Milano. Questa guarigione è anche la storia di una fondazione. Maddalena, infatti, ha fondato un’opera a favore dei bambini handicappati: la Famiglia dell’Ave Maria che, ogni anno, realizza un proprio pellegrinaggio che parte dall’Italia, in particolare da Sanremo. Nella famiglia Carini, la tubercolosi era, disgraziatamente, familiare. Sin dall’età di 10 anni, Maddalena presenta i focolai della malattia alla pleura, al rachide dorsale, al peritoneo, che la obbligano a trascorrere lunghi soggiorni nel sanatorio fino all’età di 20 anni. Dai 20 ai 28 anni, viene curata a domicilio, senza miglioramenti sensibili. Nel 1945, ricomincia il suo peregrinare nei centri di cura: in ospedale a Pavia, al sanatorio di Sanremo. La tubercolosi guadagna terreno. Nel luglio 1948, all’età di 31 anni, il suo bilancio di salute è ben triste: pesa solo 32 Kg. ! Un mese e mezzo dopo, il 15 agosto, davanti alla Grotta, si sente meglio all’improvviso. Scruta la gente che la circonda, inquieta. Sembra che non si siano accorti di nulla. Decide allora di tacere. Segnalerà la propria guarigione solo il giorno successivo, sul treno del pellegrinaggio dell’Unitalsi della Lombardia. Dopo l’inchiesta medica il suo dossier viene trasmesso all’arcivescovo di Milano, ma viene  dimenticato o insabbiato. Con l’arrivo di Mons. Montini, futuro Papa Paolo VI, questo dossier viene riesumato dai cassetti e, il 2 giugno 1960, vi è il riconoscimento della guarigione di Maddalena Carini come “fatto miracoloso”.
  52. Jeanne FRÉTEL. Prima della messa del 5 ottobre 1948, il suo” pane quotidiano” era la morfina… Nata il 25 maggio 1914, a Rennes (Francia).  Malattia : Peritonite tubercolare. Guarita l’8 ottobre 1948, a 34 anni. Miracolo riconosciuto il 20 ottobre 1950 dal cardinale Roques, arcivescovo di Rennes. “Il caso di Jeanne Fretel si colloca nella serie dei fatti straordinari, scientificamente inspiegabili, alla presenza dei quali non si può che ripetere: ecco la mano di Dio”. Questa è la conclusione dell’inchiesta sottoposta all’esame del cardinale Roques, arcivescovo di Rennes. Il racconto del destino di Jeanne è emozionante. Finché le sue forze glielo hanno permesso, è venuta ogni anno a Lourdes per ringraziare per quella che i testimoni hanno chiamato una “Resurrezione”… Tra il 1938 e 1946, questa giovane donna ha trascorso la sua vita in vari ospedali. Il suo corpo era coperto di cicatrici, testimonianza delle numerose operazioni subite per combattere una peritonite tubercolosa. A partire dal 1946, questo corpo martoriato sembra abbandonare la partita; le sue condizioni generali, già critiche, declinano ulteriormente. Jeanne è dimagrita e non può abbandonare il letto. Il suo “pane quotidiano”, è la morfina a forti dosi. Nell’ ottobre 1948, la situazione sembra disperata. Giunge morente a Lourdes il 5 ottobre 1948, con il pellegrinaggio del Rosario. I primi due giorni trascorrono senza miglioramento. Il terzo giorno, l’8 ottobre, dopo aver partecipato all’Eucarestia per gli ammalati all’altare Santa Bernadette e dopo essere stata condotta davanti alla Grotta, avverte i primi segni della propria guarigione: il ventre è tornato normale, la febbre ed i dolori sono scomparsi ed è invece ricomparso un forte appetito. Subito può alzarsi, camminare, mangiare! All’indomani del suo ritorno da Lourdes, riprende il lavoro di infermiera, traboccante di vita: tutti i giorni si alza alle 5,30 e si corica alle 11 della sera, assumendosi i ruoli più faticosi. Addio dolore, febbre, morfina.
  53. Théa ANGELE (Suor Marie Mercédès). Guarigione e vocazione… Nata il 24 settembre 1921, a Tettnang (Germania). Malattia : Sclerosi a placche da sei anni. Guarita il 20 maggio 1950, a 29 anni. Miracolo riconosciuto il 28 giugno 1961 da Mons. Pierre Marie Théas, vescovo di Tarbes e Lourdes. Il suo nome, al momento del riconoscimento della guarigione, è Suor Marie Mercédès, religiosa. Prima di non poter più comunicare del tutto, aveva chiesto spesso che la si portasse a Lourdes. La sclerosi a placche le aveva tolto tutte le sue facoltà. Le sue condizioni non avevano smesso di peggiorare, in particolare dopo un bombardamento aereo nell’aprile del 1945, che l’ha praticamente sotterrata viva, sulla strada di Tübingen. Nel 1950, i suoi familiari decidono di esaudire, nonostante il parere dei medici, quella che ormai era considerata la sua ultima volontà: andare a Lourdes. “Come si può portare all’estero una moribonda, affrontando quasi 30 ore di treno?” chiede uno dei suoi medici, di Colonia. Lei, tuttavia, giunge alla sua meta il 17 maggio 1950. Dopo alcuni bagni alle piscine di Lourdes ed aver partecipato alla processione del Santissimo Sacramento, recupera in poche ore tutte le facoltà che aveva perdute: parola, forza muscolare, movimento, appetito. Tutto questo viene riportato dettagliatamente nel suo dossier del Bureau Médical. Ma quello che non si può trovare tra i documenti è la guarigione spirituale di Théa che decide, nel 1955, di entrare al Convento dell’Immacolata Concezione, a Lourdes. Da allora, nessuna recidiva si è manifestata a Théa, che è diventata Suor Marie Mercédès.
  54. Evasio GANORA. Due anni dopo il miracolo, viene travolto dal suo trattore… Nato il 2 marzo 1913, residente a Casale Monferrato (Italia).  Malattia : Morbo di Hodgkin. Guarito il 2 giugno 1950, a 37 anni. Miracolo riconosciuto il 31 maggio 1955 da Mons. G. Angrisani, vescovo di Casale Monferrato. La storia medica di questo agricoltore italiano è corta e folgorante. Nel dicembre 1949, questo coltivatore, padre di cinque figli, accusa i primi malori che gli impediscono di andare nei campi: affaticato da bruschi rialzi della temperatura, brividi, sudori, non ha più appetito ed ha il fiato corto. Nel gennaio 1950 viene ricoverato. Il 21 febbraio gli viene comunicato che è stato colpito dalla malattia di “Hodgkin”, vale a dire da un linfoma. Le sue condizioni sono disperate. Non gli restano che pochi mesi di vita. Lo ritroviamo a fine maggio alla partenza del pellegrinaggio organizzato dall’OFTAL  della sua diocesi, pronto a sopportare il viaggio seppur costretto a stare coricato! Il 2 giugno, primo giorno del suo soggiorno a Lourdes, Evasio viene condotto alle piscine per un primo bagno nell’acqua della Grotta. Durante l’immersione, ha l’impressione di una corrente molto calda che gli attraversa il corpo. Quando esce dal bagno, riesce ad alzarsi da solo e ritorna a piedi all’Accueil dove è alloggiato. L’indomani, quando il medico passa davanti al suo letto, si sorprende nel constatare un notevole miglioramento della sua salute. Evasio decide di recarsi alla Via Crucis, al Calvario des Espélugues. Il terzo giorno si sente così bene che si mette al servizio degli “altri” ammalati sospingendoli in carrozzina. Tornato a Casale, riprende  la sua occupazione di coltivatore, senza la minima difficoltà. Dopo numerose verifiche mediche, viene riconosciuto miracolato nel 1955, due anni prima di morire travolto dal suo trattore.
  55. Edeltraud FULDA (Signora Haidinger). Da una “prima” a Milano, ad una “prima” alle piscine di Lourdes… Nata il 20 luglio 1916, residente a Vienna (Austria). Malattia : Morbo di Addison. Guarita il 12 agosto 1950, a 34 anni. Miracolo riconosciuto il 18 maggio 1955 dal cardinale Innitzer, arcivescovo di Vienna. Edeltraud e Ruth, sua sorella, sono ballerine classiche e conducono la vita che hanno scelto viaggiando in tournée in Austria, in Ungheria, in Svizzera, in Italia. Ma la vita di Edeltraud precipita la sera di una “prima” a Milano. È il 29 giugno 1937. I dolori al ventre che sente da qualche tempo sono diventati insopportabili. Si crede all’inizio ad una crisi di appendicite. Dopo molti ricoveri, nel maggio 1938,  le viene tolto un rene. I medici diagnosticano finalmente la malattia “di Addison”, una insufficienza delle ghiandole surrenali. Nell’agosto del 1950, vuole partecipare ad un pellegrinaggio a Lourdes, ma è tardi per iscriversi, ed allora vi si reca accompagnata dalla madre. Vi giunge l’11 agosto. A Lourdes incontrano un hospitalier olandese che invita Edeltraud ad andare alle piscine. All’inizio è molto reticente, ma poi si decide ad andare. Fin dal primo bagno si sente meglio. E nei giorni seguenti decide da sola di interrompere le iniezioni quotidiane di ormoni, prima di ritornare a casa. Guarita, l’ex danzatrice, “troppo vecchia per danzare sulle punte”, trova un impiego come magliaia, un mestiere che esige una posizione costantemente in piedi. Il 16 aprile 1968, sempre in eccellente salute, si sposa e diventa la Signora Haidinger.
  56. Paul PELLEGRIN. Un colonnello nella lotta della sua vita… Nato il 12 aprile 1898, residente a Tolone (Francia). Malattia : Fistola post-operatoria da svuotamento di ascesso epatico. Guarito il 3 ottobre 1950, a 52 anni. Miracolo riconosciuto l’8 dicembre 1953 da Mons. Auguste Gaudel, vescovo del Féjus. Il 5 ottobre 1950 il colonnello Pellegrin e sua moglie sono di ritorno a casa, a Tolone, provenienti da Lourdes ed il colonnello si reca come d’abitudine all’ospedale per riprendere la cura di iniezioni di chinino nel fianco destro. Sono mesi e mesi che questa fistola resiste ad ogni trattamento. È apparsa in seguito ad un’operazione per un ascesso al fegato. Egli, tenente colonnello della fanteria coloniale, impiega ormai tutta la sua energia in questa battaglia, nella lotta feroce contro questa infezione microbica. E nulla è mai migliorato, anzi al contrario il peggioramento è continuo! Di ritorno da Lourdes, né lui né sua moglie intravvedono veramente una guarigione, anche se la Signora Pellegrin ha constatato, dopo il bagno nell’acqua della Grotta, che la piaga di suo marito non è più come prima. All’ospedale di Tolone, gli infermieri si rifiutano di fare l’iniezione di chinino poiché la piaga è scomparsa ed al suo posto vi è una macchia rosa della pelle ricostruita di fresco… È solo allora che il colonnello comprende di essere guarito. Il medico che lo esamina gli domanda all’improvviso: “Ma cosa ci ha messo sopra?” – “Torno da Lourdes” risponde. La malattia non tornerà mai più. E’ stato l’ultimo “miracolato” nato nel XIX° secolo.
  57. Fratel Léo SCHWAGER. “Aveva un’aria straordinariamente estatica”… Nato il 19 maggio 1924, a Friburgo (Svizzera). Malattia : Sclerosi a placche da cinque anni. Guarito il 30 aprile 1952, a 28 anni. Miracolo riconosciuto il 18 dicembre 1960 da Mons. François Charrière, vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo. Il 30 aprile 1952 il professor Barbin, della Facoltà di medicina di Nantes, è sbalordito da ciò che ha visto con i propri occhi. È senza dubbio uno degli avvenimenti più significativi della sua vita: infatti è appena stato testimone diretto della guarigione spettacolare di Léo Schwager. L’immagine di questo volto non lo lascerà mai più. Il professore è colpito dall’espressione del malato: “aveva una straordinaria aria estatica, guardando fisso il Santissimo Sacramento che si allontanava, e non lo lasciava con gli occhi. Ho notato che nello stesso momento sembrava oppresso, come se avesse ricevuto un colpo o una violenta emozione e che faceva fatica a ispirare profondamente.” Ma che cosa è esattamente successo a Léo Schwager, questo fratello benedettino di Friburgo, in Svizzera?  È stato guarito all’improvviso dalla sclerosi a placche, niente di meno. Dopo aver provato una specie di choc, come una scossa elettrica, Léo si è alzato, lasciando la sua carrozzina per mettersi in ginocchio, in preghiera, al passaggio del Santissimo Sacramento. Dopo questo avvenimento egli conserverà per tutta la vita una buona salute, ponendo soprattutto le sue energie al servizio degli ammalati a Lourdes e come organizzatore del pellegrinaggio della Svizzera tedesca.
  58. Alice COUTEAULT nata GOURDON. Per lei e suo marito, la fine di un calvario… Nata il 1° dicembre 1917, residente a Bouillé Loretz (Francia). Malattia : Sclerosi a placche da tre anni. Guarita il 15 maggio 1952 a 35 anni. Miracolo riconosciuto il 16 luglio 1956 da Mons. Henri Vion, vescovo di Poitiers. Anche il marito di Alice vive un calvario nel vedere la moglie in quello stato. “Per camminare, racconta, è costretta a trascinarsi appoggiata a due sedie (…). Non riesce più a spogliarsi da sola… parla con difficoltà, e la sua vista è molto diminuita…”. Alice soffre di sclerosi a placche. Malgrado questa malattia che la opprime, malgrado la sofferenza indicibile del viaggio, Alice ha una fiducia sconfinata quando arriva a Lourdes, il 12 maggio 1952. Questa fiducia mette quasi in imbarazzo le persone che l’accompagnano… Pur testimoniando la sua fede nell’efficacia dei bagni nell’acqua di Lourdes, Alice afferma anche di essere indegna della  grazia di una guarigione. Suo marito non spera assolutamente nulla da questa esperienza. Il 15 maggio, dopo un bagno alle piscine, lei ricomincia a camminare ed alcune ore dopo a parlare! Suo marito è totalmente sconvolto. Tornata a casa, il loro medico curante constata una guarigione totale. Alice, dopo la sua guarigione, ha partecipato a numerosi pellegrinaggi come aiuto infermiera, assieme al marito, anche lui volontario al servizio degli ammalati.
  59. Marie BIGOT. La guarigione è avvenuta in tre tempi… Nata il 7 dicembre 1922, a La Richardais (Francia).  Malattia : Aracnoidite della fossa posteriore (cecità, sordità, emiplegia). Guarita l’8 ottobre 1953 e 8 – 10 ottobre 1954, a 31 e 32 anni. Miracolo riconosciuto il 15 agosto 1956 dal cardinale Clement Roques, arcivescovo di Rennes. Il caso di Marie è unico negli annali di Lourdes: Ha vissuto tre guarigioni successive. Nel 1952, a 30 anni, non cammina più, non sente più, non vede più. Il suo male ha un nome barbaro: aracnoidite della fossa posteriore (meningite grave). Quando si reca a Lourdes per la prima volta, con il pellegrinaggio del Rosario, nell’ottobre 1952, è costretta a letto e pensa di imparare il metodo braille. Ritorna a casa senza alcun miglioramento, malgrado le sue speranze. L’anno successivo, nel corso del pellegrinaggio, sorpresa, recupera la possibilità di camminare. Un anno dopo, di nuovo in pellegrinaggio, alla fine della processione Eucaristica dell’8 ottobre 1954, ritrova l’udito: “Ho sentito perfettamente la folla che cantava: Regina del Rosario.” E le ore che seguono le riservano altre emozioni: sul treno del ritorno, le ritorna la vista. Successivamente, non le rimane nessuna recidiva medica: grazie ad una perfetta salute, Maria ha potuto tornare a Lourdes pressoché tutti gli anni.
  60. Ginette NOUVEL nata Ginette Fabre. Una malattia rara… Nata il 18 gennaio 1928,  residente a Carmaux (Francia). Residente a Carmaux (Tarn). Malattia : Morbo di Budd-Chiari. (Trombosi delle vene sovraepatiche). Guarita il 21 settembre 1954, a 27 anni. Miracolo riconosciuto il 31 maggio 1963 da Mons. Claude Dupuy, arcivescovo di Albi. Ginette compirà 26 anni tra alcune settimane ed il suo avvenire sta per assumere un risvolto drammatico. Presenta i primi segni allarmanti di una malattia rara: una trombosi delle vene sovraepatiche (o malattia di Budd Chiari). Anche se la malattia che la colpisce è considerata incurabile, lei esce dall’ospedale a metà agosto 1954 per tornare a casa. Pensa allora di recarsi in pellegrinaggio a Lourdes e vi giunge il 20 settembre. Segue con difficoltà tutte le celebrazioni. In apparenza, nulla è cambiato, tuttavia è a partire da questa data che non ha più bisogno di cure e che, a poco a poco, la sua vita si normalizza, quasi dolcemente. Tre mesi dopo il suo passaggio a Lourdes, la sua guarigione sembra ormai certa. Questa viene riconosciuta il 31 maggio 1963. A più riprese, fino al 1969, Ginette ritorna a Lourdes. Ma, all’inizio del 1970, la malattia la colpisce di nuovo. Sarà questa una recidiva sedici anni dopo? Muore nel giugno dello stesso anno, a causa di una perforazione intestinale, dovuta ad un errore medico. Il Comitato Medico Internazionale ha preso atto della causa immediata della sua morte, ma anche “della probabile ripresa evolutiva della sua malattia iniziale” tenendo conto dell’eccezionale lunghezza del periodo di perfetta remissione di cui aveva beneficiato.
  61. Elisa ALOI (Signora Varacalli). Guarita per diventare mamma… Nata il 26 novembre 1931, a Patti (Sicilia). Malattia : Tubercolosi osteo-articolare e fistole multiple dell’arto inferiore destro. Guarita il 5 giugno 1958, a 27 anni. Miracolo riconosciuto il 26 maggio 1965 da Mons. Francesco Fasola, arcivescovo di Messina. Elisa Aloi ha quasi 17 ani quando comincia a soffrire di un “tumore bianco”, una tubercolosi del ginocchio destro. In seguito e per 10 anni, soffre moltissimo e le ricadute fanno seguito ai trattamenti. Nel giugno 1957, come ultima risorsa, si reca a Lourdes in pellegrinaggio con l’organizzazione italiana U.N.I.T.A.L.S.I., ma ritorna a casa, in Sicilia, ammalata come prima. Tuttavia, nel giugno 1958, in una situazione ancor più compromessa, ritorna a Lourdes. Le sue medicazioni vengono fatte con l’acqua di Lourdes. Dieci giorni dopo il ritorno in Sicilia, il medico nota che, a suo giudizio, “Elisa Aloi è tornata da Lourdes completamente guarita”. Nel 1965 Mons. Fasola, arcivescovo di Messina, dichiara formalmente miracolosa la guarigione di Elisa Aloi. Qualche mese dopo, Elisa si sposa. Tra il 1966 e il 1974, avrà quattro figli.
  62. Juliette TAMBURINI. L’ultima iniezione sarà quella buona… Nata il 4 dicembre 1936 a Marsiglia (Francia). Malattia : Osteo-periostite femorale fistolizzata, epistassi da dieci anni. Guarita il 17 luglio 1959, a 22 anni. Miracolo riconosciuto l’11 maggio 1965 da Mons. Marc Lallier, arcivescovo di Marsiglia. Il corpo della giovane Juliette è straziato… Tra i 12 e  i 22 anni di età ha subito 11 interventi chirurgici,  tra cui 4 raschiamenti ossei. Tutti i trattamenti si sono rivelati inefficaci. Quando, nel luglio 1959, parte per Lourdes con il pellegrinaggio della sua diocesi,  è in condizioni pietose. Dopo che l’acqua della Grotta viene versata sulla sua piaga più grande, si assiste ad un prosciugamento del flusso, alla chiusura della fistola ed alla scomparsa dell’emorragia. Poiché tutte le remissioni della malattia non erano state durature, questa “guarigione” non viene divulgata a nessuno. Solo nel 1960, un anno dopo, il Bureau Médical di Lourdes ne viene informato. Il dossier arriva finalmente nelle mani del Prof. Michel Salmon: “guarigione istantanea, senza convalescenza (…) medicalmente inspiegabile”. Definitivamente guarita, Juliette è sempre rimasta fedele a Lourdes.
  63. Vittorio MICHELI. Il cacciatore alpino ed il terribile  cancro… Nato il 6 febbraio 1940, a Scurelle (Italia). Malattia : Sarcoma dell’anca sinistra. Guarito il 1° giugno 1963, a 23 anni. Miracolo riconosciuto il 26 maggio 1976 da Mons. Alessandro Gottardi, arcivescovo di Trento. Chi potrebbe pensare che il barelliere Vittorio Micheli è il 63° miracolato di Lourdes, lui così discreto e così spesso presente a Lourdes per servire con semplicità gli ammalati?  Nel 1962, il giovane cacciatore alpino Micheli viene ricoverato all’ospedale di Verona, in Italia. Soffre terribilmente ad un’anca. La diagnosi arriva quasi subito, come una mannaia: la causa del male è un tumore temibile, un sarcoma. Quando, nel 1963, Vittorio arriva a Lourdes, la sua articolazione è molto colpita. Durante il pellegrinaggio non avviene nulla di particolare, salvo il fatto che egli si  bagna nell’acqua di Lourdes. Al suo rientro viene ricoverato all’ospedale militare. Gli vengono fatti dei controlli radiografici che… vengono male interpretati. Sei mesi dopo le condizioni di salute eccellenti di Vittorio pongono un’interrogativo… gli esami mostrano una ricostruzione ossea i cui primi segni risalgono a più di 5 mesi prima. I dolori sono cessati ed egli ha potuto riprendere a camminare. Vittorio è guarito.
  64. Serge PERRIN. Venuto per fare piacere a sua moglie! Nato il 13 febbraio 1929, residente a Lion d’Angers (Francia). Malattia: Emiplegia destra recidivante, con alterazione del visus, da turbe circolatorie carotidee bilaterali. Guarito il 1° maggio 1970, a 41 anni. Miracolo riconosciuto il 17 luglio 1978 da Mons. Jean Orchampt, vescovo di Angers. Nel mese di dicembre 1968 Serge viene improvvisamente colpito da una emiplegia. In seguito a successive visite, gli viene diagnosticata una trombosi carotidea. Ritorna a casa dove, passivamente, subisce il progredire della sua paralisi. Come ultima risorsa, parte per Lourdes nel 1969. Ne ritorna nel medesimo stato allarmante, colpito da turbe visive, perdita della vista, impotenza fisica. È furioso nel vedersi ridotto in questo stato. L’anno seguente, questa volta senza speranza, desidera partecipare al pellegrinaggio di Angers. Dopo un inizio piuttosto doloroso, arriva l’ultimo giorno di permanenza a Lourdes. Nel programma del mattino vi è  l’Unzione degli ammalati. E’ a questo punto che comincia a sentire delle sensazioni insolite. Nel pomeriggio, scopre di camminare meglio senza le stampelle e di vedere meglio senza occhiali!! Parte da Lourdes convinto di essere guarito, cosa che i medici confermeranno.
  65. Delizia CIROLLI. La preghiera piuttosto che l’amputazione… Nata il 17 novembre 1964, residente a Palermo (Italia). Malattia : Sarcoma di Ewing del ginocchio destro. Guarita verso il Natale 1976. Miracolo riconosciuto il 28 giugno 1989 da Mons. Luigi Bonmarito, vescovo di Catania. Delizia Cirolli è oggi una madre di famiglia ed è infermiera. Questa sua doppia vocazione ha fatto irruzione nella sua vita come un regalo e contro ogni attesa. Nel marzo 1976, la vita di questa ragazza siciliana di 11 anni aveva preso una svolta drammatica. Camminava con difficoltà a causa di un ginocchio dolorante. Il medico specialista annunciò che occorreva amputare perché il tumore che l’aveva colpita avrebbe potuto esserle fatale. I genitori rifiutarono questa amputazione e tutti coloro che conoscevano la piccola Delizia si misero in preghiera per la sua guarigione e fecero una colletta affinché potesse andare in pellegrinaggio dalla Madonna di Lourdes, che i Siciliani venerano in modo particolare. Durante l’estate, Delizia partì con sua madre alla volta di Lourdes. Ne ritornò sfinita, senza un vero cambiamento. Verso Natale 1976 il suo stato si aggravò e proprio mentre la sua famiglia vedeva ormai prossima la sua fine, arrivò la guarigione, improvvisa. Rapidamente la ragazza riprese vita, mangiò di nuovo, camminò, ritornò a scuola. Diventata la Signora Costa, è oggi mamma di tre bambini. Delizia è diventata hospitalier per mettersi al servizio di coloro che soffrono.
  66. Jean Pierre BÉLY. “Alzati e cammina!” Nato il 9 ottobre 1936, residente alla Couronne (Francia). Malattia : Sclerosi a Placche evolutiva da quindici anni. Guarito il 9 ottobre 1987. Miracolo riconosciuto il 9 febbraio 1999 da Mons. Dagens, vescovo di Angoulême. La famiglia Bély conduce una vita tranquilla nella sua casa della periferia di Angoulême. Jean Pierre, sposato con Geneviève e padre di due figli, è infermiere all’ospedale, fino a quando, nel 1972, si manifestano i primi sintomi di una sclerosi a placche. Le condizioni di Jean Pierre peggiorano di anno in anno, così in fretta che viene presto dichiarato “invalido al 100% definitivamente, con diritto all’accompagnamento” . Nell’ ottobre 1987, ormai costretto a letto,  si reca a Lourdes con il pellegrinaggio del Rosario. Dopo l’unzione degli infermi, il terzo giorno,  sente una grande pace interiore. Poi, all’improvviso, ritrova la sensibilità tattile e può muoversi nuovamente. Sul momento non osa mettersi in piedi… Nella notte successiva, una voce interiore gli ripete: “Alzati e cammina”, cosa che Jean Pierre Bély fa. Successivamente gode di una perfetta salute mentre le istituzioni sociali continuano a  considerarlo sempre totalmente invalido. Egli sottolinea: “Il Signore ha guarito prima il mio cuore e poi il mio corpo”. Dopo dodici anni di inchieste mediche, Mons. Claude Dagens, vescovo di Angoulême, in seguito al parere favorevole di una commissione canonica, dichiara che questa guarigione è “un segno effettivo del Cristo Salvatore, che si è compiuto per intercessione della Madonna di Lourdes”. Invalido al 100%, Jean Pierre Bely è stato guarito…al 100%.
  67. Anna SANTANIELLO. Entrata alle piscine su una barella, ne esce a piedi. Nata a Salerno (Italia). Malattia : Morbo di Bouillaud. Età : 41 anni. Guarita il 19-08-1952 all’età di 41 anni. Miracolo riconosciuto da Mons. Gerardo Pierro, arcivescovo di Salerno, il 21-09-2005. Nata nel 1911, Anna Santaniello si è gravemente ammalata di cuore dopo una febbre reumatica. Affetta da “disnpea intensa e persistente”, conosciuta anche come malattia di Bouillaud, manifesta disturbi del linguaggio, impossibilità a camminare nonché gravi attacchi di asma, cianosi del viso e delle labbra e un edema crescente degli arti inferiori. Il 16 agosto 1952 si reca in pellegrinaggio a Lourdes con l’organizzazione italiana UNITALSI. Affronta il viaggio a Lourdes in treno, su una barella. Durante il soggiorno viene alloggiata presso l’Asile Notre Dame (antenato dell’attuale Accueil Notre Dame, nel Santuario) e viene tenuta sotto costante controllo medico. Il 19 agosto viene trasportata, con la barella, alle piscine. Ne esce da sola. Quella sera stessa, partecipa alla fiaccolata mariana. Il 21 Settembre 2005, la guarigione miracolosa di Anna Santaniello viene ufficialmente riconosciuta da Mons. Gerardo Pierro, arcivescovo di Salerno. Anna Santaniello ha detto, più tardi, che nonostante fosse malata, non aveva pregato per sé stessa a Lourdes, davanti alla Grotta, ma per un giovane di 20 anni, Nicolino, che aveva perso l’uso delle gambe dopo un incidente. Nubile, dopo il suo ritorno in Italia, si è presa cura di centinaia di bambini svantaggiati, esercitando la professione di infermiera pediatrica.
  68. Suor Luigina TRAVERSOUna forte sensazione di calore! Nata il 22 agosto 1934 a Novi Ligure (Italia). Età : 30 ans. Malattia: Paralisi della gamba sinistra. Data della guarigione : 23-07-1965. Guarigione riconosciuta il 11.10.2012 da Mons. Alceste Catella, vescovo di Casale Monferrato. Suor Luigina Traverso è nata il 22 Agosto 1934 a Novi Ligure (Piemonte), Italia, nel giorno della festa di Maria Regina. Non ha ancora 30 anni quando accusa i primi sintomi di paralisi della gamba sinistra. Dopo diversi interventi chirurgici sulla colonna vertebrale, che non hanno dato esito alcuno, nei primi anni ’60 la religiosa, obbligata a rimanere a letto, chiede alla Madre Superiora della sua comunità il permesso di fare un pellegrinaggio a Lourdes. Parte alla fine di luglio del 1965. Il 23 luglio, durante la partecipazione all’Eucaristia, al passaggio del Santissimo Sacramento sente una forte sensazione di calore e benessere che la spinge ad alzarsi dalla barella. Il dolore è scomparso, il suo piede ha recuperato la mobilità. Dopo una prima visita al Bureau des Constatations Médicales, suor Luigina torna l’anno seguente. Viene presa la decisione di aprire un dossier. Sono necessarie tre riunioni del  Bureau des Constatations Médicales (nel 1966, 1984 e 2010) e ulteriori esami medici prima che questo attesti la guarigione della religiosa. Il 19 Novembre 2011, a Parigi, il CMIL (Comitato Medico Internazionale di Lourdes) conferma il suo carattere “inspiegabile allo stato attuale delle conoscenze della scienza”. In seguito, dopo uno studio del dossier, Mons. Alceste Catella, vescovo di Casale Monferrato, ha deciso di dichiarare, in nome della Chiesa, che la guarigione inspiegabile di Suor Luigina è un miracolo.
  69. Danila CASTELLI. Uscendo dalla piscine, uno straordinario benessere… Nata il 16 gennaio 1946 a Bereguardo (Italia). Età : 43 anni. Malattia : Ipertensione con crisi gravi e ricorrenti. Guarita il 04-05-1989. Guarigione riconosciuta il 20-06-2013 da Mons. Giovanni Giudici, vescovo di Pavia. Danila Castelli, moglie e madre di famiglia  che ha condotto una vita normale fino a 34 anni, ha cominciato a soffrire di gravi crisi ipertensive spontanee. Nel1982, esami radiologici ed ecografici mettono in evidenza una massa para-uterina in utero fibromatoso. Danila è sottoposta allora a una isterectomia e annessectomia.. Nel novembre del 1982 subisce una parziale rimozione del pancreas. Una scintigrafia conferma, l’anno successivo,  la presenza di un tumore « feocromocitoma » nella zona rettale, vescicale e vaginale.. Subisce, fino al 1988, diversi interventi chirurgici senza alcun risultato.  Nel maggio del 1989, durante un pellegrinaggio a Lourdes, Danila esce dalle piscine del Santuario dove è stata bagnata e percepisce uno straordinario benessere. Poco dopo dichiara la sua istantanea guarigione al Bureau delle Constatazioni Mediche di Lourdes. Dopo cinque riunioni (1989, 1992, 1994, 1997 e 2010) il Bureau dichiara la guarigione attraverso una votazione formale e unanime: “La signora Castelli è guarita, in modo completo e duraturo, dopo il suo pellegrinaggio a Lourdes nel 1989, 21 anni fa, dalla malattia di cui soffriva, senza alcun rapporto con gli interventi e le terapie subite “. Danila Castelli da allora ha ripreso una vita completamente normale. Il CMIL (Commissione Medica Internazionale di Lourdes), nella sua riunione del 19 novembre 2011, a Parigi, ha certificato “che le modalità della guarigione restano inspiegabili allo stato attuale delle conoscenze scientifiche.” Il 20 giugno 2013, Mons. Giovanni Giudici, vescovo della diocesi di Pavia (Italia), dove vive Danila Castelli, ha riconosciuto il carattere ” prodigioso-miracoloso”, e il valore di  “segno” di questa guarigione. Questa è la 69esima guarigione di Lourdes riconosciuta miracolosa da un vescovo.
  70. Suor Bernadette Moriau. Guarigione riconosciuta il 11.02.2018 da Mons. Jacques Benoît-Gonnin, vescovo di Beauvais (Francia). È stata guarita all’età di 69 anni, l’11 luglio 2008, dopo aver partecipato ad un pellegrinaggio a Lourdes e aver ricevuto il sacramento dei malati, l’unzione degli infermi. Quel giorno stesso, nel momento stesso in cui si svolge la Processione Eucaristica a Lourdes, lei si trova nella Cappella della sua Comunità per un’ora di adorazione. Verso le 17.45, rivive nel suo cuore, un momento forte vissuto nella Basilica S. Pio X, in occasione della benedizione dei malati con il SS. Sacramento. È allora che sente un’insolita sensazione di rilassamento e calore in tutto il corpo. Lei percepisce come una voce interiore che gli chiede di togliere tutte le apparecchiature che indossava, corsetto e tutore, che aveva indossato per anni. È guarita. Dei nuovi esami clinici, perizie e tre riunioni collegiali a Lourdes nel 2009, 2013 e 2016, hanno permesso all’Ufficio delle Costatazione Mediche di dichiarare collegialmente, il 7 luglio 2016, la natura imprevista, istantanea, completa, duratura e inspiegabile della guarigione. Il 18 novembre 2016 a Lourdes, nel corso della sua riunione annuale, il Comitato Medico Internazionale di Lourdes, conferma “la guarigione inspiegabile allo stato attuale delle conoscenze scientifiche”.

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